Ignoti hanno danneggiato, in una notte della settimana passata, i tunnel dove Salvatore Murana, uno dei più noti produttori vinicoli dell’isola e presidente del Consorzio di tutela dei vini di Pantelleria, aveva messo a stendere le uve in appassimento e hanno incendiato un escavatore di sua proprietà. Sulle uve in appassimento inoltre è stata versata della nafta.
“Il danno - secondo quanto Murana ha dichiarato - ammonta a circa 30.000 euro. Non so se pensare al dispetto, all’invidia o all’intimidazione da parte di qualcuno”. Pluridecorato sia dalla guida Vini d’Italia di Gambero Rosso–Slow Food che da DuemilaVini/Ais, può vantare numerosi riconoscimenti anche all’estero tra cui quello della rivista inglese Decanter.
Non è la prima volta che Murana è oggetto delle attenzioni di individui rimasti sconosciuti. Già nel settembre 1996 a una quindicina di serre che proteggevano le uve in appassimento erano stati squarciati i teli protettivi ed una croce di legno era stata lasciata a mo' di macabro messaggio.
I Carabinieri di Pantelleria, a cui il fatto è stato denunciato, stanno indagando. Murana non è però l’unico del Consorzio ad essere stato colpito. In settembre, l’auto di Diego Maggio, consigliere delegato, era stata danneggiata e ignoti gli avevano piazzato una tanica di benzina sotto la carrozzeria.
Negli anni Novanta il mondo del vino pantesco era stato sconvolto da una guerra intestina che aveva fortemente danneggiato l’immagine del vino isolano: la classica guerra tra poveri che non aveva avvantaggiato nessuno. Tra le ipotesi che in queste ore si stanno facendo a Pantelleria, due le più accreditate: un atto causato dall’invidia nei confronti delle attività di Murana o l’inizio di una nuova guerra dell’uva. Oppure che altro? Il tempo ma soprattutto le indagini dei Carabinieri, saranno decisive per fare luce sugli interrogativi di questa vicenda.
Andrea Gabbrielli
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