
È il primo pasto appena arrivati, oppure l’ultimo prima di ripartire. Può rappresentare il benvenuto e l’accoglienza enogastronomica tipica del posto in cui siamo appena atterrati, così come può essere il biglietto da visita e la consumazione conclusiva dei piatti e vini tipici del Paese appena visitato prima di imbarcarsi. E ci sono aeroporti nel mondo dove questa wine & food experience è più piacevole che in altri, almeno secondo i “Readers’ Choice Awards” 2025 di Condé Nast Traveller, la rivista britannica di viaggi tra le più prestigiose, che tra le varie classifiche (tra cui, restando in tema food, quella dei Paesi dove si mangia meglio, che vede l’Italia alla posizione n. 2), ha stilato anche quella degli aeroporti più gourmet al mondo, capaci, in alcuni casi, di eguagliare, se non addirittura superare, la qualità del cibo della destinazione stessa. E il Belpaese occupa la posizione n. 3, grazie all’Aeroporto di Roma-Fiumicino che, a pari merito con quello di Giacarta, in Indonesia, si colloca dietro, rispettivamente, allo scalo di Singapore, alla posizione n. 2, e a quello turco di Istanbul, il n. 1.
Merito di locali come lo sparkling bar della Guido Berlucchi, la cantina dove è nato il Franciacorta, e dove assaggiare un’esclusiva selezione delle prestigiose bollicine Metodo Classico, accompagnata da materie prime della tradizione italiana rivisitate con creatività nel menu d’autore ideato dallo chef stellato Gennaro Esposito. O come il “Prosecco Bar & Restaurant” di Bottega, tra i brand del vino italiano più famosi, dove si possono degustare i vini selezionati dall’azienda affiancati da piatti della cucina italiana. Ma anche come il “Sophia Loren Restaurant”, casual dining restaurant che offre i sapori della cucina partenopea, anche attraverso un’immagine simbolo dell’italianità nel mondo come quella dell’attrice-icona Sophia Loren, dove si possono gustare i fritti alla Napoletana e le Mozzarelle di Bufala Campana, oltre ad una raffinata offerta di ostriche. O il gigante del made in Italy “Eataly” che a Fiumicino ha aperto nel 2022 il primo punto vendita in aeroporto in partnership con Autogrill. E, ancora, pizzerie come “Farinella” (tra pizze, anche fritte, e di nuovo omaggi alla Campania come lo spaghetto allo Scarpariello e gli gnocchi alla Sorrentina, oltre a ricette tipiche della Capitale come carbonara e cacio e pepe), la catena “Rossopomodoro”, (tra il Cuoppo, la parmigiana di melanzane, gli arancini, le zeppole alle alghe e le immancabili pizze), e un altro franchising come “Doppio Malto”,dove carne e birra sono le protagoniste indiscusse. Completano l’area food & drink dello scalo, il “Beercode - Kitchen & Bar”, locale in cui gustare burger ricercati accompagnati da un’ampia selezione di birre alla spina e in bottiglia, e il “Bistro by Mastercard”, primo ristorante cashless all’insegna della tradizione italiana con una peculiare attenzione alla cucina romana.
Una fotografia enogastronomica dell’Aeroporto di Roma-Fiumicino apprezzata dai viaggiatori del mondo e che confermar una tendenza che vede la ristorazione di tutti i livelli, e anche il vino, puntare sempre più sul canale travel presidiando stazioni e aeroporti del Belpaese e non solo. Altri esempi virtuosi, solo per citare i più famosi, sono il Davide Oldani Caffè e Antonino il Banco di Cannavacciuolo all’Aeroporto di Milano Malpensa, il ViCook Bistrot dei fratelli Cerea all’Aeroporto di Bergamo Orio al Serio, il ristorante I Banchi all’Aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, così come il wine bar Villa Sandi & deCanto all’Aeroporto Marco Polo di Venezia, quello di Ferrari a Milano Malpensa, mentre a Napoli Capodichino c’è il lounge bar firmato Feudi di San Gregorio, a Palermo il wine bar di Planeta ed a Cagliari quello di Argiolas con Chef Express.
Del resto, quello del travel retail, è un settore che post-Covid ha ripreso a correre, tanto che secondo un report “Research Drive”, il giro d’affari del canale totale arriverà a arriverà a 225 miliardi di dollari nel 2031, con una crescita aggregata del 16% all’anno, di cui 56 miliardi legati a vino e liquori. Senza contare, poi, gli effetti sul lavoro di branding, con i marchi esposti agli occhi di milioni e milioni di viaggiatori di tutto il mondo.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025