Il quotidiano “Washington Post” scopre il Piemonte, “un’altra cosa rispetto alle mete turistiche di Roma, Venezia e della Toscana”, ed in particolare “la città da sogno” di Fossano, dove “i turisti sono pochi ma i vantaggi tanti”. È questo il titolo di un reportage di viaggio pubblicato sul giornale americano da David Stuart White, scrittore di libri di viaggio e guide turistiche (www.washingtonpost.com).
“Nonostante sia a pochi chilometri dalla regione delle Langhe famosa per i suoi vini, Fossano rimane sconosciuta alla maggior parte dei visitatori del Piemonte” scrive White, che sottolinea come la cittadina medievale in provincia di Cuneo di 25.000 abitanti sia “una perfetta base per visitare la regione: 25 chilometri a nord e si è a Bra, la capitale dello slow food, ci si dirige ad est e si è nel paradiso del vino: Barolo, Barbera e Barbaresco. Un’ora a sud e si è sul confine alpino con la Francia”. Ed è quello che lo scrittore americano ha fatto, insieme alla moglie, andando in giro “con la nostra Fiat a noleggio”.
Così, oltre a Fossano, di cui viene ricordato l’annuale palio dei Borghi, la tradizionale corsa dei cavalli nelle strade della città vecchia ed intorno al castello, nell’articolo si parla anche del “villaggio di montagna di Valcasotto” dove hanno fatto un tour di cheese-tasting, di assaggi di formaggi. E poi “come antidoto al formaggio”, si raccomanda una sosta ad Alba, la “capitale” delle Langhe per un “wine-tasting, un giro di assaggi di vino, privato che è stata un’esperienza sublime e rilassante”.
Ed infine Bra, “il riconosciuto luogo di nascita del movimento slow food”.
“Ma il concetto di slow food investe gran parte del Piemonte e non è difficile avere un pasto galattico praticamente ovunque nella regione - scrive ancora White - questa terra di ingredienti freschi e cucinati in modo sapiente”. Infine, l’ultima raccomandazione è quella di una vista al Castello della Manta, “al cui interno vi sono tra i principali capolavori medievali dell’Italia settentrionale”.
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