Il mercato degli Stati Uniti resta il punto di riferimento nel mondo per il consumo ed il commercio di vino, grazie ad una grande stabilità economica e ad una base solida di wine lovers e bevitori abituali, nonostante una crescita leggermente più lenta registra in questi ultimi anni. Ma quali sono i sapori e le varietà che guidano i palati d’Oltreoceano? A dare una risposta ci pensa l’ultimo report firmato da Wine Intelligence (www.wineintelligence.com), “Flavor and Varietal Preference in the US wine market”, da cui si scopre l’importanza, sempre più grande, che i descrittori aromatici hanno nella scelta di una bottiglia: le poche note di degustazione, spesso presenti in retroetichetta, così, hanno la capacità, almeno potenzialmente, di catturare o respingere il consumatore.
Per capire quali siano i descrittori in grado di veicolare il gusto dei wine lovers, Wine Intelligence ha individuato due gruppi: “stile” e “sapore”. Per quanto riguarda i vini bianchi, i descrittori con maggiore appeal sul mercato Usa sono la semplicità di beva, la freschezza e la morbidezza, solo raramente considerati inadeguati ad un vino bianco, mentre a livello di sapori, la preferenza va per i descrittori che meglio rappresentano la dolcezza e la frutta, come mela, pesca e frutta tropicale. Spostando l’attenzione sui vini rossi, i consumatori statunitensi prediligono descrittori di caratteristiche più armoniose, come morbidezza a semplicità di beva, e di indicatori più classici, come corposo e ricco. Passando ai sapori, i descrittori della frutta, anche in questo caso, sono considerati più attraenti di quelli relativi ai sentori erbacei o sapidi. Infine, le varietà preferite: lo Chardonnay tra i bianchi ed il Merlot tra i rossi, con le donne che spesso indicano il Moscato ed i vini rossi che, invece, si scoprono trasversali ai due generi.
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