In un anno in cui la recessione economica si ripercuote pesantemente sui consumi, Coop conferma la sua leadership con una quota di mercato che raggiunge il 18,4%, 13,1 miliardi di euro di fatturato (+1,7%), tenuta dell’occupazione (pari ad oltre 56.900 addetti) e crescita significativa della base sociale che supera i 7,7 milioni di soci (+3,6%). Ma, per la seconda metà del 2012, c’è preoccupazione: il 33% dei soci e consumatori Coop, prevedono un peggioramento delle proprie condizioni economiche nei prossimi mesi. Continua, però, l’impegno a stare della parte dei consumatori e all’attenzione rivolta al mondo dell’agricoltura italiana.
“In questo quadro assolutamente problematico Coop manterrà il proprio impegno a stare dalla parte dei consumatori tutelando il loro potere d’acquisto. Ma non c’è dubbio - aggiunge Vincenzo Tassinari, presidente Coop Italia - che la politica di Governo deve prendere la strada decisa del rilancio dell’economia e di difesa degli oltre 19 milioni di famiglie che stanno nella fascia medio-bassa di redditi disponibili e che hanno assoluto bisogno di un sostegno chiaro e forte. Non c’è dubbio - aggiunge Tassinari - che la politica di governo deve prendere la strada decisa del rilancio dell’economia e di difesa degli oltre 19 milioni di famiglie che stanno nella fascia medio-bassa di redditi disponibili e che hanno assoluto bisogno di un sostegno chiaro e forte”.
“Un altro impegno che Coop confermerà - sottolinea Tassinari - anche nel futuro è l’attenzione rivolta al mondo dell’agricoltura italiana, con oltre 6 milioni di quintali di ortofrutta e un valore di 1 miliardo di euro di carne di provenienza italiana venduti nella propria rete. In questo ambito spicca il progetto della linea di vini “Assieme”, realizzata di concerto con alcune cantine italiane associate a Legacoop Agroalimentare (in un anno oltre 1.800.000 bottiglie vendute) e il progetto di co-imprenditorialità siglato assieme a Legacoop e Coldiretti iniziata con la pasta “100% Italia”, lanciata a fine aprile 2012: un prodotto che accorcia la filiera e garantisce una più equa ripartizione del valore aggiunto. Abbiamo sostanzialmente tenuto sulle vendite e sul risultato della gestione caratteristica, mantenendo anche la nostra solidità patrimoniale - continua Vincenzo Tassinari - e anche nel 2012 Coop dimostra una tenuta delle vendite complessive (+0,9% sulla media Super+Iper a +0,4%). Permangono difficoltà di cui le maggiori si confermano, nel primo semestre 2012, sui prodotti non alimentari, con una flessione vicina al -10% (in particolare elettronica e abbigliamento) nella grande distribuzione organizzata; tengono invece le vendite degli alimentari confezionati, considerata anche l’inflazione che, nei primi 5 mesi, ha fatto segnare un +3,8%, mentre sono in flessione i prodotti freschi, in particolare l’ortofrutta, ma anche carni e soprattutto il pesce. Pur con queste criticità, spiccano alcuni risultati positivi di Coop: in primo luogo, i dati del prodotto a marchio che supera i 2,8 miliardi euro di fatturato, con una quota complessiva che raggiunge nel 2011 il 25% sul totale alimentari confezionati - una quota più europea che italiana (dove le private label sono al 16%) sta, infatti, toccando il 27% nel primo quadrimestre 2012 con un trend del +15%, a dimostrazione del fatto che i soci e consumatori trovano nel prodotto Coop quella giusta combinazione di qualità, prezzo e valori che risponde alle loro esigenze. Degno di evidenza il fatto che - conclude Tassinari - in un contesto di calo dei consumi, sono le aree di maggiore innovazione e distintività del prodotto a marchio a registrare, nel 2011, i migliori incrementi: FiorFiore (Premium) +17%, ViviVerde (Bio e Naturale) +22%, Solidal +11%”.
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