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BOLLICINE-MANIA IN ORIENTE: IN PRIMI 6 MESI 2012 CORRE EXPORT DEGLI SPUMANTI MADE IN ITALY ALL’ESTERO CON IL BOOM IN ASIA (+11% IN VOLUME, +20% IN VALORE). MA CONSUMI INTERNI GIÙ: -4,5 MILIONI DI BOTTIGLIE, - 36 MILIONI DI GIRO D’AFFARI. COSÌ L’OVSE

Le bollicine italiane continuano a “tirare” all’estero e nel primo semestre 2012 le bottiglie consegnate sui mercati internazionali sono in crescita del 6,6% in volumi e +9,2% in valore. In Europa l’export fa segnare un +7% in valore e un -2% in volumi, ma è soprattutto in Asia che cresce la richiesta, con due milioni di bottiglie consegnate in più rispetto al 2011. A dirlo Giampietro Comolli, a capo dell’Osservatorio economico vini effervescenti spumanti italiani (Ovse), tirando le fila del primo semestre 2012. In Giappone ed Estremo Oriente si registrano in particolare +11% in volumi e 20% in valore per gli spumanti italiani (al 96% rappresentati da Prosecco, Asti e Valdobbiadene).
Bene anche l’area “ex Urss”, con un incremento dei consumi dell’8% e un aumento dei valore del 2%. Canada e Usa mantengono un trend crescente, aggiunge Comolli, ma il Brasile e Sud America segnano per la prima volta un dato stabile.
“Grazie all’export spumeggiante - nota Comolli - quest’anno ci sarebbero i presupposti per superare il fatturato record per i vini italiani di 4,2 miliardi di euro segnato nel 2011 quando solo per gli spumanti era stato di 1,2 miliardi. In Italia per gli spumanti crescono produzione, volumi spediti e valore all’origine, ma le spedizioni sul mercato interno sono calate del 10,1%, i consumi del 6,9%. Per il semestre - prosegue Comolli - vuol dire un calo di consumi interni di 4,5 milioni di bottiglie, pari a -36 milioni di euro di giro d’affari. Senza export, dunque, il mercato dei vini italiani e vini spumanti segnerebbe una decrescita. Il Governo italiano deve rivolgere maggiore attenzione agli asset economici del Paese - conclude Comolli - e il vino, come il buon cibo, sono certamente tra questi”.
Fonte: Ansa

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