02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

BRINDISI E CURIOSITÀ TRA FUTURO E FINE DEL MONDO: DAL VINO TURCO PER ESORCIZZARE L’APOCALISSE AL COGNAC DI 223 ANNI (IL PIÙ ANTICO DEL MONDO) DA HARRODS A LONDRA PER UN ULTIMO BICCHIERE. FINO AI MENU DEI NOBEL E AL “FOODSHARING” IN GERMANIA ...

La fine dell’anno si avvicina, e se c’è chi teme la “fine del mondo”, c’è chi pensa già al 2013. Situazione che, in tutto il mondo, si declina in maniera diversa anche nel bicchiere. In Turchia, ad esempio, c’è chi “esorcizza” la celeberrima profezia Maya nel segno di Bacco: un uomo d’affari ha prodotto il “Vino dell’Apocalisse”, che nasce dai vigneti di Sirince, un villaggio di 600 abitanti non lontano dal confine con la Grecia, ritenuto, dagli “esperti” luogo dall’eccezionale energia positiva, capace di salvare dalla catastrofe della fine del mondo chiunque vi si rechi. O, in mancanza d’altro, chiunque beva il vino frutto di varietà autoctone come Bogazkere, Öküzgözü, Emir e Narince. Per chi invece pensa che la fine sia ineluttabile, e vuol concedersi un ultimo, memorabile bicchiere, senza badare a spese, il posto giusto potrebbero essere i celebri magazzini Harrods di Londra, dove è in vendita, fino a Natale, il Cognac più antico del mondo. Una bottiglia di Courvoisier & Curlier 1789, scoperta nella collezione dell’olandese Bay van der Bunt, al prezzo di 150.000 dollari. Per fortuna, nel mondo, c’è anche chi guarda al futuro, con idee, ricerche, saggi e iniziative di portata planetaria, come i vincitori dei premi Nobel 2012. E se nel banchetto ufficiale per tutti i vincitori alla City Hall di Stoccolma i vini erano solo francesi e spagnoli, alla cena di gala del Nobel della Pace 2012, assegnato all’Unione Europea, al Grand Hotel di Oslo si è bevuta anche tanta Italia, con il Bramito del Cervo Umbria Igt 2010 di Castello della Sala, e il Bruciato 2010 Bolgheri Doc di Guado al Tasso, entrambi della storica griffe Antinori. Ma c’è chi guarda al futuro anche pensando a limitare gli sprechi di cibo, con il “foodsharing”. L’idea arriva dalla Germania, dove sul sito Foodsharing.de, gli utenti possono “scambiarsi” le eccedenze che hanno in frigo o i prodotti che non consumerebbero, evitando di farli finire nel cestino. Dalla California, invece, arriva un nuovo allarme: si chiama “Virginia creeper leafhopper”, una varietà di parassita che pare potenzialmente distruttiva, secondo i ricercatori, per i vigneti californiani. Ma le autorità ancora non la considerano un serio rischio. Forse perché nelle profezie dei Maya (ovviamente) non ve n’è traccia ...

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli