Meglio una buona notizia che una cattiva notizia, avrebbe detto il “principe dell’ovvio” Massimo Catalano, celebre personaggio della trasmissione “Quelli della notte” di Renzo Arbore, appena scomparso. E di buone notizie per il vino mondiale e italiano, dagli Usa, mercato enoico n. 1 del pianeta e dove l’Italia è leader, continuano ad arrivare buone notizie. Non solo, per l’Italia, un avvio di 2013 scoppiettante, con il +10,7% in quantità e il +14,2% in valore nei primi due mesi, come dicono i dati dell’Italian Wine & Food Institute. Negli States le cose sembrano andare bene, soprattutto in prospettiva, in diversi canali distributivi. Secondo Brian Crouser, Managing Director E& J Gallo Winery, top player sul mercato Usa, per esempio, nei convenience store che possono vendere vino, c’è un potenziale di crescita che non si era mai visto negli ultimi 30 anni, soprattutto grazie alla generazione dei cosidetti “Millenials”. Non solo. Dalle rilevazioni dell’istituto “Restaurant Sciences”, i prezzi al consumo del vino sono cresciuti costantemente negli ultimi 6 mesi, soprattutto nel segmento “Family Dining”, a+8% (e il cui cliente tipo ha tra i 25 e i 49 anni, e un reddito tra i 40.000 e i 60.000 dollari). E ancora, in Usa, l’indice sulla fiducia e sulle intenzioni di spesa dei consumatori monitorato da Nielsen è cresciuto di due punti nei primi 3 mesi del 2013.
Tutti dati che, messi insieme, aiutano a guardare con (cauto) ottimismo al futuro, nonostante la crisi ...
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