Doveva essere l’anno del ritorno alla normalità, e ci auguriamo che possa esserlo davvero, ma i primi giorni di questo 2022 pongono tutti quanti di fronte agli stessi problemi ed alle stesse dinamiche di un anno fa, seppure con prospettive decisamente più rosee. La pandemia continua a mordere, con numeri mai visti prima, “normalizzati” dall’effetto benefico dei vaccini, che stanno rendendo tutto sommato sostenibile la nuova ondata di Covid, che suggeriscono l’ennesimo ripensamento del calendario dei grandi eventi del wine & food, per garantire non solo la sicurezza, ma anche la partecipazione, dall’Italia e dall’estero.
Partendo dalle “Anteprime del vino”, un momento fondamentale per conoscere e promuovere sui mercati le ultime annate delle grandi denominazioni del Belpaese, stando a rumors ben accreditati, intercettati da WineNews, va verso il rinvio, praticamente certo, “Grandi Langhe”, kermesse firmata dal Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, in partnership con quello del Roero, in calendario il 31 gennaio e 1 febbraio. L’opzione più plausibile e di buon senso è uno spostamento a cavallo tra la ProWein di Dusseldorf (27-29 marzo) e Vinitaly (10-13 aprile): molto dipenderà dalla disponibilità degli spazi delle Ogr - Officine Grandi Riparazioni di Torino, una splendida location scelta per presentare le nuove annate di Barolo e Barbaresco. Che, invece, si sveleranno ai professionisti del vino Usa il 15 e 16 marzo a Los Angeles, con “Barolo & Barbaresco World Opening”, ad oggi confermato in calendario. Così come la tappa Usa di “Benvenuto Brunello”, che sarà a New York, nella cornice dell’Altman Building, il 23 e 24 febbraio, con un format business to business molto esclusivo e sul modello di quello andato in scena a novembre 2021 a Montalcino: in tutto ci saranno 50 produttori, di cui 23 in presenza, ingressi contingentati a 80 professionisti del settore a sessione (per due sessioni al giorno), che verranno serviti al tavolo, in massima sicurezza.
A condividere lo stesso destino di “Grandi Langhe”, sempre secondo rumors WineNews, è “Anteprima Amarone 2017”, che il Consorzio di tutela dei Vini della Valpolicella aveva programmato il 4 e 5 febbraio (e dove già non era prevista la presenza fisica dei produttori, ndr). La decisione ufficiale è attesa nella prossima settimana, quando si riunirà il cda e deciderà le nuove date.
A giorni, invece, probabilmente entro questo fine settimana, si saprà anche se sarà confermata nelle date attuali, ovvero dal 12 febbraio al 18 febbraio, la “Settimana delle Anteprime dei Vini della Toscana”. Che, da programma, dovrebbe partire nella serata di sabato 12 febbraio, nel “Salone dei Cinquecento” in Palazzo Vecchio a Firenze, con la grande cena di gala con tutti i Consorzi riuniti, e poi gli eventi tra Firenze ed i diversi territori, con le degustazioni e le presentazioni di Chianti, Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano, Nobile di Montepulciano e di altre denominazioni toscane.Da quanto apprende WineNews, Avito, l’associazione che riunisce tutti i Consorzi del vino del Granducato, e la Regione Toscana, si sono incontrate nelle scorse ore e hanno deciso di darsi ancora qualche giorno di tempo per valutare il da farsi e trovare la soluzione più intelligente in una situazione complicata. La volontà comune di tutti sarebbe quella di dare vita all’evento, ma si stanno valutando diversi aspetti legati alla situazione contingente ed in continuo mutamento. Mantenere la settimana nelle date attualmente previste, vorrebbe dire, gioco forza, andare incontro ad un evento poco partecipato, con una presenza di stampa internazionale ridotta rispetto alle attese e alle adesioni fin qui arrivate (più o meno con la formula vista a maggio 2021, con stampa selezionata solo su invito e posti limitati su prenotazione per gli operatori) per via delle limitazioni imposte dalla crescita dei contagi non solo in Italia, ma in tutta Europa e negli Stati Uniti, con un investimento da parte dei Consorzi stessi e della Regione comunque importante, quanto e forse ancora di più rispetto alle anteprime canoniche, per un evento che avrebbe un respiro inferiore alle attese. L’ipotesi che sembra farsi largo è quella, dunque, di un rinvio a maggio, proprio come accaduto un anno fa, anche se, trattandosi di un evento di 6 giorni e sviluppato in più location, posticiparlo non è così semplice. Si supererebbe, così, l’impasse di un calendario particolarmente fitto, che non può prescindere dalle grandi fiere internazionali (ovvero la ProWein, a Dusseldorf, programmata dal 27 al 29 marzo, e Vinitaly, a Verona, in calendario dal 10 al 13 aprile), ma è tutta da verificare la disponibilità di alcuni spazi in date diverse da quelle attualmente programmate. Nei prossimi giorni, comunque, sarà presa una decisione ufficiale, anche se la logica ed i sentiment raccolti lasciano immaginare cambiamenti importanti rispetto a quanto previsto ad oggi.
In ambito fieristico, invece, gli ultimi due appuntamenti a slittare, in ordine di tempo, sono il Sigep (Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè), previsto a gennaio e di scena alla Fiera di Rimini dal 12 al 16 marzo, e la Borsa Internazionale del Turismo, momento di confronto importante anche per il mondo del vino, tra enoturismo e tendenze dei viaggi per il futuro, anch’essa in calendario a gennaio, e riprogrammata, a Fiera Milano City, dal 10 al 12 aprile.
Da VeronaFiere, invece, è arrivata la decisione dello slittamento di Fieragricola, edizione n. 115, inizialmente prevista dal 26 al 29 gennaio, e riprogrammata dal 2 al 5 marzo 2022. Non è in discussione Vinitaly 2022, confermato a Verona nelle date del 10/13 aprile, tra 4 mesi, mentre i rumors vedono a forte rischio la realizzazione di Vinexpo Wine Paris, ad oggi in calendario tra poco più di un mese, dal 14 al 16 febbraio a Parigi, mentre sembra al riparo da possibili spostamenti la ProWein di Dusseldorf (dal 27 al 29 marzo), quando il picco della quarta ondata, secondo gli esperti previsto tra fine gennaio e primi giorni febbraio, dovrebbe essere ragionevolmente lontano.
Da sottolineare che, nel caso di Veronafiere (che sposterà in avanti anche Progetto Fuoco, inizialmente prevista tra il 26 ed il 29 febbraio), la decisione di rinviare alcuni eventi, in particolare quelli di carattere “business to business”, cioè dedicati al business, è dovuta alla volontà di “garantire la qualità internazionale degli eventi”, visto che eventi di carattere più “nazionale” e più rivolti ai consumatori, come la “Moto Bike Expo”, che andrà regolarmente in scena “con le regole ed i protocolli vigenti e nel rispetto degli stessi, dal 13 al 16 gennaio”. Una decisione presa “in accordo con le filiere produttive ed in linea con le scelte adottate anche dagli altri principali organizzatori fieristici europei di fronte all’aumento dei contagi a livello globale”, spiega una nota della fiera veronese, che aggiunge: “le variazioni nel calendario invernale di Veronafiere sono state condivise con le associazioni di categoria e gli espositori e riguardano rassegne business to business di livello internazionale. L’obiettivo dei rinvii, infatti, è quello di garantire un’adeguata presenza dall’estero di aziende e operatori specializzati che oggi, altrimenti, non potrebbero partecipare per le limitazioni agli spostamenti causate dalla situazione pandemica. Grazie ai protocolli di prevenzione validati dal Cts e continuamente aggiornati e in ottemperanza con quanto previsto dal “Protocollo Covid 19” della associazione di categoria Aefi (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane), Veronafiere ha ripreso la propria attività in presenza e nella massima sicurezza già da giugno 2021, con la special edition di “Moto Bike Expo”. In fiera si entra soltanto con super green pass: un sistema che ha dimostrato la propria validità anche nelle rassegne consumer di grande pubblico, come l’ultima edizione di Fieracavalli”.
Una strada, quella di Veronafiere, intrapresa, in queste ore, anche da Bologna Fiere per “Marca”, il salone dedicato alla marca del distributore, che era in programma il 19 e 20 gennaio. A breve, spiega una nota della fiera bolognese, saranno comunicate le nuove date, ma la scelta, anche in questo caso, è arrivata con l’obiettivo di assicurare una presenza dei buyer italiani e esteri in linea con gli standard dell’evento, ed è stata presa in accordo con Adm - Associazione Distribuzione Moderna, “anche dopo un ampio confronto con gli espositori e gli operatori, ha reputato opportuno posticipare alla primavera la manifestazione leader nazionale per il settore Mdd. Le oltre 900 aziende, che hanno aderito a questo evento (edizione n. 18), potranno, in questo modo, contare in un contesto in cui, a seguito del rapido avanzamento delle campagne vaccinali, sarà superata l’attuale situazione di incertezza e ristabiliti anche i collegamenti internazionali”.
E, d’altronde, questo è l’orientamento che stanno seguendo tutti i più importanti player fieristici italiani, come spiegato da Maurizio Danese, presidente Aefi - Associazione Esposizioni e Fiere Italiane (e di Veronafiere): “come Aefi abbiamo riunito ieri il CdA e abbiamo fatto un po’ il punto della situazione. Ed è emerso che, in modo responsabile vista la situazione, un po’ tutte le fiere stanno spostando gli eventi in programma a gennaio e in parte anche a febbraio ai mesi successivi. Le nostre fiere, comunque, si tengono in una condizione di massima sicurezza”, spiega il presidente Danese, secondo cui “non c’è stata particolare difficoltà a spostare gli eventi fieristici ai mesi successivi, non c’è stato un problema di accavallamento con altre manifestazioni. Le difficoltà possono esserci per gli espositori che magari non avranno interesse a partecipare a un evento nei mesi successivi, quando il mercato dei prodotti è stato già impostato”, conclude Danese.
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