Chi è disposto a pagare di più per il vino? A differenza di quanto si possa pensare, i consumatori britannici under 35, e molto di più rispetto a chi è, demograficamente, più grande di età. Parola del report “Carpe Vinum” di Wine Intelligence per la London Wine Fair (Londra, 2-4 giugno; www.2014.londonwinefair.com) sulle abitudini di consumo e gli acquisti della cosiddetta “Generation Y”, meglio nota come Millenials, in Uk, Paese trendsetter ed anticipatore di tendenze per eccellenza, in tutti i settori e che, in questo caso, lancia un trend che di certo fa ben sperare il mondo del vino, per il suo consumo da parte dei più giovani, che ne rappresentano il futuro. Condotto negli ultimi sei mesi, su oltre 4.000 wine lovers inglesi sondati online, “Carpe Vinum” rivela che mentre la maggior parte dei consumatori è disposta a pagare una bottiglia tra 5 e 5,99 sterline nell’off-trade (fuori da dove si acquista), sempre più giovani al di sotto dei 35 anni sono disposti a spendere oltre 8 sterline rispetto agli over 35. Tuttavia, questa stessa generazione, non disdegna offerte e promozioni, anche se non ama i prodotti a marchio commerciale dei supermercati, perché il vino è diverso dalla birra o dai superalcolici, e, allo stesso tempo, trovano troppo dispersive e ridondanti le carte dei vini nei locali. E nonostante la confidenza con il mondo della rete, la Generation Y, ancora una volta, a differenza di quanto si possa pensare, mostra esitazione nell’utilizzare il web per fare shopping di vino, rimanendo legata a marchi che conosce, e preferendo destreggiarsi tra i più familiari scaffali dei supermercati locali, dove ben il 92% degli under 35 compra i suoi vini.
Secondo Wine Intelligence l’83% degli adulti britannici consuma vino, ed il 56% lo fa almeno una volta al mese, pari a 27,5 milioni di persone. Il 25% sono under 35, 6,9 milioni di consumatori di vino abituali. E confrontando i giovani della Generazione Y con quella più anziana, Lulie Halstead di Wine Intelligence la descrive come “non per forza con elevati livelli di educazione, viaggiano di più e sono più propensi a vivere a casa con i genitori o in affitto. Sono molto più “mobili” e meno propensi a passare dalla parte dei proprietari”. E, quando si parla di vino, “lo amano molto, vogliono interagire con il suo mondo, ma la loro conoscenza è solo all’inizio”.
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