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“CI VUOLE UNO STATO NAZIONALE FORTE CHE SPIEGHI ALLA CROAZIA CHE LA DENOMINAZIONE APPARTIENE ALL’ITALIA”. COSÌ DEBORA SERRACCHIANI, ALLA GUIDA DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA, SUL CASO “PROSECCO-PROSEK”

Dopo la presa di posizione, nei giorni scorsi, dei produttori e dei consorzi del Prosecco, e del Governatore del Veneto Luca Zaia, ora anche Debora Serracchiani, alla guida della Regione Friuli Venezia Giulia, dice la sua sul caso “Prosecco- Prosek”, dopo l’ingresso nell’Unione Europea della Croazia, dove si produce un vino che suona simile, ma è totalmente diverso dalle bollicine veneto-friulane, come è stato per il Tocai friulano e il Tokaj ungherese.

“Sul vino Prosecco difenderemo la nostra denominazione geografica di appartenenza italiana, cercando di non replicare la vicenda del Tocai, e facendo possibilmente sistema con il governatore del vicino Veneto, Luca Zaia”, ha detto la Serracchiani. “Ci vuole uno stato nazionale forte che spieghi alla Croazia che la denominazione appartiene all’Italia - ha proseguito - ed è protetta dall'Unione europea. Non mi risulta che la Croazia, appena entrata nell’Ue, abbia chiesto alcuna tutela per il suo Prosek, ma nel caso - ha concluso - lo dovranno chiamare in un altro modo”.

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