Primo paese consumatore di vino in Asia, davanti al Giappone, la Cina, in dieci anni, sta diventando un cliente sempre più serio. Emerge da un sondaggio Vinexpo, salone internazionale del vino che si tiene alternativamente un anno a Bordeaux e gli anni pari all'estero (quest'anno è stata la volta di Hong Kong).
Negli ultimi quattro anni - secondo i dati Vinexpo - il consumo di vino in Cina è aumentato del 20% e nei prossimi tre anni dovrebbe salire ancora del 48%. Per ora la Francia è ancora leader del mercato, ma sta perdendo quote anno dopo anno. 20 anni fa la Francia deteneva il 60% del mercato ora è scesa al 32%.
"I nostri concorrenti - racconta Sylvie Courselle di Chateau Thieuley - sono i vini del Nuovo Mondo ma anche i vini cinesi non sono male". In effetti, il gusto dei cinesi è più vicino ai vini del Nuovo e Nuovissimo Mondo, in particolare quelli australiani, californiani e cileni.
Ora i francesi stanno cercando di studiare nuove strategie di attacco o quanto meno di resistenza: secondo Francois Labet, proprietario e venditore all'ingrosso del suo Chateau de La Tour au Clos de Vougeot (Bourgogne), una delle soluzioni sarebbe quella di "creare un gruppo di commercio forte" che riunisca sotto la stessa etichetta dei mezzi sufficienti a contrastare l'offensiva straniera. In Australia, ad esempio, il 90% dei volumi sono venduti da quattro imprese industriali. Secondo Philippe Degrange, presidente a Hongkong di Vini di Francia e consigliere del Commercio Estero, si potrebbe tradurre in inglese la La Guida dei vini Hachette.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025