“Il mondo del vino sta vivendo una delicata fase di passaggio: forte concorrenza dei produttori dei paesi emergenti, omologazione del gusto e dei sapori, le incognite sui vitigni geneticamente modificati. Di fronte a queste sfide, le 452 “Città del Vino” devono farsi trovare preparate anche modificando e aggiornando le proprie regole, per essere sempre più in grado di stare al fianco dei comuni e delle identità locali per difendere, valorizzare e promuovere le terre del vino”.
Questa la sintesi della loro assemblea nazionale delle Città del Vino - tenuta il 31 maggio nel capoluogo irpino, Avellino, Taurasi e la Costiera Amalfitana, con le sue tre città del vino: Furore, Ravello e Tramonti - che ha apporvato il nuovo “disciplinare”, “che rafforza il ruolo dell’organizzazione nella promozione del territorio ed offre l’opportunità ad altri soggetti istituzionali di entrarne a far parte”.
“Tutto questo - spiega una nota stampa delle “Città del Vino” - avviene in un momento in cui la wine economy sta assumendo un ruolo sempre più importante: le aziende vitivinicole producono utili, il turismo del vino tira sempre di più e grandi gruppi investono ingenti risorse nel mondo del vino. Nonostante questo, sembra ancora piuttosto debole (salvo alcuni casi) la risposta che i territori sanno dare ai mutamenti in atto in termini di adeguamento di capacità operativa e di servizi. Si fa ancora fatica a mettere in atto nuovi strumenti di gestione del territorio in grado di garantire promozione e sviluppo secondo i criteri della sostenibilità e, più in generale, della qualità della vita: si pensi a quell’insieme di attività capaci di mettere in rete e di integrare tra loro i diversi ambiti economici, ambientali e culturali in grado di rappresentare l’offerta di un territorio.
“Da oggi le “Città del Vino” - spiega il presidente Paolo Saturnini - sono in grado di dare risposte a queste esigenze, rendendosi disponibili a lavorare a fianco di uomini e istituzioni che siano davvero interessati ad elevare la qualità della vita nelle terre del vino”.
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