Con il primo italiano in classifica, il Tignanello 2013 di Antinori, tra i vini più amati nel mondo, alla posizione n. 8, ed il Monte Bello 2012 di Ridge Vineyards, dalla California, alla n. 7, continua a svelarsi la “Top 100” 2016 della celebre rivista Usa “Wine Spectator”, classifica tra le più prestigiose, ambite e temute dai produttori di vino di tutto il mondo, in attesa di conoscere il podio. I
eri le prime etichette, l’Old Vine Zinfandel Russian River Valley 2014 di Hartford Family, dalla California, in posizione n. 10, ed il Pessac-Léognan Blanc 2013 di Château Smith-Haut-Lafitte al n. 9, dalla Francia, e domani 30 novembre toccherà alle posizioni n. 6 e n. 5, poi il primo dicembre saranno svelati i vini dalla n. 4 alla n. 2 e infine, il 2 dicembre, toccherà al miglior vino del mondo dell’anno, secondo la rivista diretta da Thomas Matthews (la classifica completa arriverà il 5 dicembre).
Nel 2015 furono due i vini italiani in “Top 10” (il Brunello di Montalcino 2010 Il Poggione al n. 4 e l’Amarone della Valpolicella Classico Vaio Armaron 2008 Serego Alighieri di Masi al n. 8) e 20, nel complesso, le etichette del Belpaese in classifica (https://goo.gl/L2DiAu). Italia che rimane, per altro, l’unico Paese in cui “Wine Spectator” organizza una degustazione fuori dagli Stati Uniti, ovvero “Opera Wine”, ormai storica anterprima di Vinitaly, in collaborazione con VeronaFiere, i cui protagonisti dell’edizione 2017 (l’8 aprile a Verona) saranno svelati a “Wine2Wine”, forum per le imprese del vino, di scena a Verona il 6-7 dicembre (www.wine2wine.net).
Focus - La storia del Tignanello
Tignanello è prodotto esclusivamente dall’omonimo vigneto che si trova su un terreno di 57 ettari esposto a sud-ovest, di origine calcarea con elementi tufacei, ad un’altezza tra i 350 e i 400 metri aul livello del mare alla Tenuta di Tignanello.
È stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barrique, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali, quali il Cabernet, e tra i primi vini rossi nel Chianti a non usare uve bianche. Tignanello, in origine “Chianti Classico Riserva vigneto Tignanello” è stato vinificato per la prima volta da un unico vigneto con l’annata 1970, quando conteneva il 20% di Canaiolo e il 5% di Trebbiano e Malvasia, ed era affinato in piccole botti di rovere.
Con l’annata 1971 è diventato vino da tavola di Toscana ed è stato chiamato Tignanello e con l’annata 1975 le uve bianche sono state totalmente eliminate. Dal 1982 la composizione è rimasta la stessa di quella attuale. Tignanello viene prodotto soltanto nelle annate migliori; non è stato prodotto nel 1972, 1973,1974, 1976, 1984, 1992 e 2002.
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