L’Albana di Romagna, prima Docg bianchista d’Italia (nel 1987), festeggia i sui 30 anni di Denominazione di Origine Controllata e Garantita. L’appuntamento è a Riolo Terme con “Buon compleanno Albana!”, il 6 maggio, dove oltre 20 etichette di questa produzione piccola nei numeri ma ricca di storia e caratterizzante della viticoltura romagnola (nelle versioni secco, spumante e passito), saranno abbinati ai piatti dello chef Ciro Adamo del ristorante Acquavitae alla Rocca del Grand Hotel Terme (www.stradadellaromagna.it).
Ma quella dell’Albana di Romagna è un storia molto più antica. Come si legge sul sito del Consorzio dei Vini di Romagna, (www.consorziovinidiromagna.it/vini/albana/), si narra che attorno al 400 d.c., Galla Placidia, figlia dell’imperatore romano Teodosio il Grande, sostasse col suo seguito sul colle di Bertinoro, in Romagna. Qui, le offrirono in una ciotola di terracotta il biondo vino del posto, l’Albana. Galla Placidia fu deliziata da quel vino ed alzando la ciotola esclamò: “non così umilmente ti si dovrebbe bere, bensì berti in oro”, da cui il toponimo. Oggi, l’Albana di Romagna si produce in 3 province: Bologna (7 comuni), Forlì-Cesena (10 comuni) e Ravenna (5 comuni)
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