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CONTESSA ENTELLINA (PALERMO): “CALICI DI STELLE” A DONNAFUGATA. UNA FESTA DEL VINO DI QUALITÀ, IN TERRA DI SICILIA … ED ANCORA TUTTI I NUMERI DI UN EVENTO NAZIONALE DI SUCCESSO

Italia
La famiglia Rallo

E’ notte inoltrata nel fresco delle colline del Belìce, a Donnafugata, eppure l’afflusso è costante, ordinato: piccoli gruppi, soprattutto giovani, ma anche interi nuclei familiari con pargoli a seguito, sostano nel grande piazzale della cantina rosa, attendendo il loro turno di visita per “Calici di Stelle”, l’appuntamento estivo del turismo del vino italiano. La cornice è lussureggiante: i vigneti sono accesi dalla luce degli spott montati sul trattore, e lo Chardonnay sembra danzare al vento teso che soffia da nord. In fila, con perfetto applombe anglosassone, si ritira il bicchiere per la degustazione, versando una caparra di 5 euro ed un contributo “spese” di pari entità.
Un esborso che - sembra - venga accettano volentieri dagli ospiti, come avviene, da tempo, nelle altre regioni viticole d’Europa con più tradizione. Un segno che anche in Sicilia si può iniziare a ragionare negli stessi termini, investendo sulla preparazione e il gusto dei consumatori, su un concetto di “bere consapevole”, ovvero scommettendo su un approccio al mondo del vino responsabile, in cui il servizio e la qualità dei prodotti in degustazione, fanno davvero selezione.
E la scommessa Donnafugata l’ha vinta: più di 400 winelover hanno accolto l’invito di Giacomo e Gabriella Rallo, fondatori dell’azienda, e della figlia Josè, per partecipare ad un evento che, dopo un tour tra vigneti e cantina di vinificazione, prevedeva ben 22 vini in degustazione, con alcune chicche di assoluta rarità: annate storiche di Chiarandà, Tancredi e Mille e una notte e, in anteprima, l’annata 2005 del Ben Ryè, il pluridecorato passito di Pantelleria che Donnafugata produce nell’isola già dal 1989.
La festa del vino si è conclusa tra brindisi e grandi sorrisi di convivialità: i flash delle automatiche immortalavano l’ultimo momento trascorso con gli occhi all’insù, verso il cielo, ad inseguire vanamente le scie di improbabili stelle cadenti nella notte di luna piena. Per ricordo, alcuni, hanno chiesto di portare con sé il bicchiere consegnato all’ingresso, rinunciando al recupero della caparra. Insomma andar per cantina, anche in Sicilia, diventa un’emozione da conservare nei ricordi più belli.

L’evento nazionale … I dati del successo: in 500.000 enoturisti brindano in 200 Città del Vino nella notte di Calici di Stelle
Un successo che supera le aspettative: si chiude con un bilancio molto positivo Calici di Stelle 2006 che quest’anno ha visto il debutto a Roma in una manifestazione che rappresenta ormai l'evento più importante e suggestivo in ambito enoturistico. Oltre 500.000 persone hanno alzato i calici nella notte di San Lorenzo in una ideale degustazione collettiva che ha coinvolto 200 Città del Vino, da nord a sud.
Come di rito nella notte di San Lorenzo anche le Città del Vino (che, insieme a Movimento Turismo del Vino e Unione Italiana Astrofili, ha organizzato Calici di Stelle) hanno espresso un desiderio: “ci auguriamo che i 10 milioni di enoturisti potenziali che possono godere delle risorse enogastronomiche italiane possano diventare 10 milioni di enoturisti veri”, ha sottolineato il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon, a Roma per inaugurare il grande debutto della capitale.
Secondo il V Rapporto Città del Vino/Censis sono 4 milioni oggi gli enoturisti che visitano abitualmente, non occasionalmente, le realtà enologiche dell’Italia (136 Strade del Vino, 550 Città del Vino) per un giro d'affari di oltre 2,5 miliardi di € in consumi enoturistici. Il potenziale però è ben più ampio e tutto da sfruttare: secondo il V Rapporto sull’enoturismo sono infatti quasi 10 milioni i turisti potenziali, e almeno il doppio il giro d’affari che si potrebbe sviluppare in pochissimi anni. Il principale ostacolo alla crescita dell'enoturismo - come hanno sottolineato più volte le Città del Vino - è dovuto al rischio di una sviluppo senza regia e poche risorse, con pochi territori che riescono concretamente a fare sistema tra pubblico e privato.

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