Una crescita dell'1,6% per un valore di 488 milioni di euro: questi i due numeri essenziali dell’export vitinicolo della Toscana nel 2005, che sembrano rimettere in carreggiata, almeno sul fronte della quantità, la regione regina del “made in Italy” enologico nel mondo.
A crescere sono stati soprattutto i vini rossi, +5,6% in quantità a fronte di un decremento del 3,9% in valore; una perdita, quest’ultima, dovuta principalmente alla contrazione dei listini. Se tra i mercati più rilevanti si registrano andamenti positivi, in termini di valore, solo per Canada (+39,5%) e Giappone (+0,7%), sono invece tutte positive le variazioni in termini di quantità: Canada (+45,1%), Stati Uniti (+4, 3%), Giappone (+24,8%), Germania (+7%), Francia (+5,2%).
Uniche eccezioni: il Regno Unito e la Svizzera dove, però, si è assistito ad una buona performance dei vini bianchi. “Sono dati nei quali è possibile leggere primi segnali incoraggianti”, ha recentemente commentato l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni, secondo cui “dopo anni di recessione, il vino toscano sta trovando il modo di uscire dalla crisi, senza spostare minimamente l’asticella della qualità, semmai capace di adattare, in alcuni casi, le strategie sui prezzi per mantenere la competitività”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025