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CRESCE L’HORTICULTURAL TOURISM MADE IN ITALY ... E LE VIGNE DI BELLAVISTA IN FRANCIACORTA E DI PETRA IN TOSCANA DI TERRA MORETTI NEW ENTRY 2012 NEI “GRANDI GIARDINI ITALIANI”, ACCANTO A “GIOIELLI VERDI” COME LA REGGIA DI CASERTA E IL VITTORIALE

Italia
I vigneti di bellavista in Franciacorta

Le vigne come giardini da visitare: i luoghi della terra che danno frutto al nettare di Bacco se trattati con amore e rispetto del paesaggio diventano da valorizzare, da far conoscere e da far visitare, come un vero e proprio “museo del verde” a cielo aperto. Succede in Franciacorta e in Toscana, dove i vigneti che circondano le cantine del Gruppo Terra Moretti entrano a far parte dei “Grandi Giardini Italiani”, un circuito di 83 tra i più bei giardini e parchi, pubblici e privati del Belpaese. Così le vigne di Bellavista ad Erbusco (Brescia) e di Petra a Suvereto (Livorno) sono fra le new entry 2012 dell’offerta dell’horticultural tourism made in Italy accostati a “gioielli verdi” come i Giardini botanici Hanbury a Ventimiglia, la Reggia di Caserta, il Parco Giardino di Sigurtà a Verona e il Vittoriale degli Italiani di Brescia (info: www.grandigiardini.it).
La più bella Italia verde ha scelto così le vigne di Bellavista e di Petra, quale espressione principe di cura e amore per la terra, di attenzione alla naturalità e alla vocazionalità dei territori, che entrano a far parte di questo grande network nel comune intento di diffondere l’amore e il rispetto per l’ambiente e per il paesaggio. “Da molti anni - sottolinea Francesca Moretti, enologa e responsabile dell’area vino del Gruppo Terra Moretti - ancora prima che si diffondesse la sensibilità all’ambiente, abbiamo deciso di dare massimo valore alla vigna, convinti che essa sia il principale bene al quale dedicarsi in una prospettiva imprenditoriale di lungo termine. Per primo Mattia Vezzola, enologo di Bellavista, ha voluto che ogni singolo appezzamento di vigna potesse crescere affermando la propria unicità vocazionale. Questo suo principio metodologico, oggi confluito nella realizzazione di un metodo di coltivazione e di potatura della vigna tra i più innovativi al mondo, è il principale responsabile dello stile dei nostri Franciacorta. Dal suo rigore abbiamo ottenuto le più belle soddisfazioni che si concretizzano oggi nei due Cru Chardonnay in purezza Convento della Ss. Annunciata e Uccellanda. In Toscana - prosegue Francesca Moretti - seguiamo l’esempio concentrandoci sui mono varietali che più di tutti sapranno esprimere l’identità di un territorio ricco di grandi sorprese. Così è sembrato naturale, quando ho conosciuto Judith Wade, amministratore di “Grandi Giardini Italiani”, proporle di entrare a far parte del suo network proprio con le nostre vigne, da noi considerate dei giardini da coltivare e da far conoscere nell’obiettivo di rendere evidente e condiviso lo sforzo di quei produttori che, come noi, investono soprattutto nella vigna per garantire al consumatore vini fini, longevi e dalla forte identità territoriale”.
Bellavista, in Franciacorta, con i suoi 190 ettari suddivisi in 107 piccoli cru e Petra, in Toscana, con 100 ettari da cui traggono espressione tre splendidi vini mono varietali, sono le realtà che Francesca Moretti ha voluto portare all’attenzione di “Grandi Giardini Italiani”, entrando così a far parte del circuito degli 83 giardini visitabili in 12 regioni italiane, con l’aggiunta del Canton Ticino (Svizzera) e di Malta, 13 solo in Lombardia. Il progetto “Vigne” di Francesca Moretti si concretizzerà in primavera con la messa a punto di visite guidate incentrate sulla conoscenza approfondita della vigna e sulla consapevolezza del suo valore per la conoscenza del mondo del vino.

Focus - “Grandi Giardini Italiani”: le new entry del 2012 dell’horticultural tourism
Ad arricchire l’offerta dell’horticultural tourism italiano sono le 8 new entry 2012 nel circuito dei “Grandi Giardini Italiani”: Castello di Roncade (Roncade, Treviso), Crespi Bonsai Museum (Parabiago, Milano), Il Giardino di Casa Pennisi (Acireale, Catania), Giardino di San Giuliano (Villasmundo Melilli, Siracusa), Orto Botanico di Brera (Milano), Il Giardino di Villa Ottolenghi (Aqui Terme, Alessandria), Le Vigne di Bellavista (Franciacorta, Erbusco, Brescia) e di Petra (Toscana, San Lorenzo Alto, Suvereto, Livorno) del Gruppo Terra Moretti.
Il network dei più bei giardini visitabili in Italia si allarga e arricchisce il settore dell’horticultural tourism, un nuovo trend turistico che viene riconosciuto come fonte di valore, configurandosi come elemento di stimolo per la crescita dell’economia dell’Italia, ricca di straordinari giardini visitabili unici al mondo. Dagli anni ’60 ad oggi, c’è stato un radicale cambiamento nel panorama del turismo mondiale: i viaggiatori, stranieri e italiani, sono sempre più interessati alle bellezze paesaggistiche e ambientali, patrimonio non ancora pienamente valorizzato.
La crescente domanda di horticultural tourism ha fatto nascere in ben dieci giardini del network “Grandi Giardini Italiani” dei percorsi didattici, oltre al prolungamento graduale degli orari e dei mesi di apertura al pubblico. Le singole proprietà, sia statali che private, hanno inoltre accumulato un notevole know-how nella realizzazione di eventi e mostre florovivaistiche. Il cosiddetto horticultural tourism rappresenta uno dei turismi italiani più qualificanti per il Paese: è ambientale, è paesaggistico ed è culturale; con 7 milioni e mezzo di visitatori l’anno sta diventando un vero e proprio player assoluto nel comparto turistico italiano.
Con 83 giardini visitabili, dalla Reggia di Caserta al Vittoriale degli Italiani di Brescia, dal Parco di Sigurtà a Verona al Giardino di Boboli a Firenze, da Villa d’Este di Cernobbio al Giardino Ducale di Parma, fino a Palazzo Patrizi a Roma, “Grandi Giardini Italiani” è dunque un protagonista di quel turismo culturale che è oggi in crescita esponenziale: rappresenta una nuova forma di slow tourism che offre una miglior accoglienza e più servizi grazie alla promozione dei giardini storici e contemporanei attraverso l’appartenenza al network e al loro graduale ammodernamento in termini di ricezione turistica. Nel 2011, uno degli anni peggiori per l’economia mondiale, “Grandi Giardini Italiani” è andata controcorrente, registrando oltre 7 milioni e mezzo di visitatori paganti. Aspetti significativi che hanno influito su questo trend positivo sono stati gli investimenti delle proprietà nei lavori di restauro e nelle facilitazioni della visitabilità dei giardini, con un crescente numero di posti di lavoro creati.

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