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DA STATI GENERALI PARTE STATEGIA RILANCIO. IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE PAOLO DE CASTRO: "A BRUXELLES SI VINCE SOLTANTO SE SI ARRIVA UNITI"

Uniti si vince. Vecchio detto, ma sempre attuale. E questo spirito ha caratterizzato i lavori dei primi Stati generali della storia del mondo vitivinicolo italiano. A convocarli era stato il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, Paolo De Castro. Proprio a lui, alla fine, è andato l'apprezzamento di tutti: forze di maggioranza e di opposizione, organizzazioni di settore, associazioni, aziende. Tutti hanno portato il proprio contributo per fare quadrato su una Ocm vino che dovrà essere occasione di rilancio per il settore leader dell'agroalimentare nazionale. "E' stato l'avvio di un gioco di squadra, per arrivare alla trattativa di Bruxelles come Paese unito", ha detto Paolo De Castro.
E qualcosa di storico c'é stato oggi a Roma, perché mai i rappresentanti della filiera si erano ritrovati tutti insieme e a confrontarsi su un argomento preciso. "E' stato un primo momento, molto positivo - ha detto De Castro - per arrivare alla trattativa in sede comunitaria più forti e con le priorità già fissate".
L'iter, dunque, è stato avviato. L'iniziativa di De Castro ha trovato d'accordo anche l'opposizione, a dimostrazione che sui grandi temi di interesse nazionale si può trovare sempre l'intesa. Così Giuseppe Castiglione, portavoce della delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo e relatore per la riforma del settore vinicolo europeo, ha manifestato apprezzamento per l' iniziativa del ministro, ritenuta "molto importante e meritevole di un plauso, perché apre il dibattito su un tema vitale e fondamentale per le aziende del settore". Per Castiglione l'obiettivo emerso dagli Stati generali di oggi "é molto ambizioso, ma raggiungibile grazie all'unità di intenti manifestata: rendere le imprese italiane del settore competitive nel mercato globale".
Anche per il sottosegretario alle Politiche Agricole Stefano Boco (Verdi) "quello di oggi è stato un momento importante" soprattutto perché "siamo di fronte a grandi sfide per questo settore e c'é la convinzione che bisogna affrontare tutti uniti questa importante battaglia".
Nel merito della riforma Ocm sono entrati poi tutti i rappresentanti della filiera. Per Legacoop Agroalimentare quelle elaborate dalla Commissione europea "sono misure inadeguate a conseguire gli obiettivi enunciati e pericolose per la stabilità del sistema". La necessità di "una seria e cosciente riforma di accompagnamento" è stata poi rimarcata da Fedagri-Confcooperative per la quale è necessario creare anche convergenze di filiera. In tal senso Fedagri "condivide il metodo di coinvolgimento del sistema Paese sperimentando oggi, per la prima volta". Anche per la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori quello di oggi "è stato un appuntamento di grande importanza, che ha permesso un attento e costruttivo confronto fra tutte le componenti del settore vitivinicolo" e "il successo della riunione ha dimostrato l'efficacia della scelta del ministro De Castro". Per Confagricoltura si tratta dell'occasione per "valorizzare le risorse italiane, sia in termini di cultura e tradizione enologica, sia di potenziale produttivo". Agci-Agrital ha infine espresso "apprezzamento per il metodo e l'approccio" comunicati dal ministro De Castro, al quale è arrivata anche la "piena condivisione" della Uila, il "pieno consenso sul merito e sul metodo proposti" di Copagri e la "piena soddisfazione" di Federvini per il metodo scelto.
Fonte: Ansa

La curiosità - L'assenza di Coldiretti agli Stati Generali del Vino
"Si tratta di un'iniziativa del Ministro delle Politiche Agricole, che non presupponeva la partecipazione delle organizzazioni di rappresentanza". Così il portavoce della Coldiretti, Paolo Falcioni, sugli Stati Generali del Vino, che non hanno visto oggi la presenza della Coldiretti.

La posizione di Confagricoltura - "Per valorizzare le risorse italiane occorre strategie di attacco per riorganizzare offerta"
"Bisogna valorizzare le nostre risorse, sia in termini di cultura e tradizione enologica, sia di potenziale produttivo". Lo ha affermato il presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni agli Stati Generali della vitivinicoltura italiana.
Per Confagricoltura esistono elementi di criticità da risolvere nel settore vitivinicolo europeo, ed è necessario "migliorare la performance competitiva del comparto a cui la Commissione Europea non ha risposto con misure attive risolutive". L'approccio al cambiamento, secondo l'organizzazione, "deve essere costruttivo", per questo Confagricoltura invoca "una strategia di attacco e non di difesa, con proposte operative e concrete orientate alla riorganizzazone dell'offerta e a programmi di promozione del consumo".
La difesa delle produzioni di qualità e l'accurata gestione del potenziale produttivo, dovranno essere a parere dell'organizzazione, gli elementi base della prossima riforma. "L'Unione Europea - ha detto Vecchioni - deve imporre il proprio modello produttivo e non svilire o appiattire le produzioni di maggiori pregio secondo i canoni del nuovo mondo".
Per il presidente di Confagricoltura "la tutela passa anche attraverso una conferma del budget assegnato, che deve rimanere invariato per il settore vitivinicolo anche a livello di ripartizione tra i singoli stati membri". Confagricoltura invita quindi la commissione ad "essere lungimirante e ad acquisire politiche di settore che possano garantire l'aumento della competitività in un ottica di lungo periodo".

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