Da una parte due vendemmie particolarmente scarse, la 2012 e la 2013, dall’altra la “sete” che arriva dall’Asia, il risultato, per i Borgogna lovers della Gran Bretagna, è che nei prossimi mesi ci sarà da fare i conti con una certa scarsità. A lanciare l’allarme, che poi tanto allarme non è, il sito Wine Searcher, che sottolinea come di fronte a certe dinamiche si debba far ricorso ad una bella dose di fantasia e conoscenza, per guardare con rinnovato interesse ed entusiasmo alle annate passate ed a produzioni meno note, e tornare a riempire le cantine. Una tendenza già in atto, come racconta Justin Gibbs, co-fondatore del Liv-Ex, alla testata online: “è cresciuta in maniera sensibile la domanda dei Borgogna di secondo livello per l’annata 2013, nomi diversi dai soliti noti Romanée Conti e Henri Jayer, anche per rispondere al boom dei prezzi causato dalla domanda asiatica e dalle difficoltà create da Madre Natura. E il mercato ha iniziato anche a guardare altrove, in termini di annate, andando a ritroso, con la 2011, la 2010 e la 2009 che hanno catalizzato l’interesse maggiore, anche perché sono le più semplici da reperire”. Molti wine merchant, del resto, sanno bene che non riusciranno ad accaparrarsi tutte le bottiglie di cui avranno bisogno, e allora si guardano intorno, riscoprendo etichette come il Méo Camuzet’s 2011 Vosne Romanée Les Chaumes, le cui quotazioni sul Liv-Ex sono cresciute del 12% in un solo mese.
Per necessità o per amore, le vecchie annate sono le protagoniste anche delle scelte dei due fine wine merchant britannici più importanti, Berry Bros & Rudd e Corney & Barrow, che ricordano come la maggior parte dei loro clienti, già nel 2012, dopo una vendemmia caratterizzata dalla scarsità, fecero incetta di 2011. “Abbiamo visto tanta gente - racconta Matthew Tipping, sales manager di Berry’s - che di fronte alle difficoltà di reperire l’agognata 2012 ha ricoperto un grande interesse per annate come la 2005 o la 2008, che vanno letteralmente a ruba”. Per non parlare di quelle che in molti considerano grandi annate: “1999, 2000, 2001, 2002, 2005, 2006, 2009 e 2010 - aggiunge Will Hargrove, responsabile vini di Corney & Barrow - tirano come non mai, specie per la paura di non trovarle mai più a prezzi come quelli di oggi”.
Insomma, succeda quel che succeda, la Borgogna può contare sull’amore sconfinato dei suoi appassionati, pronti anche a comprendere gli aumenti dei prezzi vertiginosi (tra il 5 ed il 30%) di molti produttori negli ultimi due anni, specie di chi, tra pioggia e grandine, ha dovuto rinunciare al 70% della sua produzione.
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