Sarà il primo vino “erectus” prodotto a livello mondiale, ma per averlo bisognerà attendere il 2010, anno in cui Franco Ariano, ideatore del nuovo metodo, regolarmente brevettato, conta di produrre le prime bottiglie. Agente d’assicurazione di mestiere, vignaiolo per passione, Ariano frequenta da alcuni anni corsi di formazione del settore vitivinicolo, in Italia, Francia e Spagna ed ha impiantato una vigna di 730 metri quadrati sulle colline di Saludecio (Rimini).
“L’idea di mettere il grappolo all’insù - spiega - mi è venuta dopo aver appreso che la vitivinicoltura si è sviluppata con la verticalizzazione delle viti, cioè con l’idea di legare la vite e i tralci a un supporto in modo che non strisciassero più per terra. Mi sono detto che un ulteriore sviluppo poteva avvenire proseguendo nella verticalizzazione e mantenendo i grappoli con le punte verso il cielo fino alla vendemmia”.
Il suo vigneto è impiantato da due anni e Ariano conta di non cominciare a produrre prima di altri tre. La produzione si dovrebbe aggirare attorno alle 200/250 bottiglie “già tutte prenotate” secondo l’ideatore. Intanto per la produzione del nuovo vino è stato messo a punto un protocollo sperimentale con la consulenza di ricercatori e docenti universitari, tra cui il professor Attilio Scienza dell’Università di Milano, il professor Stefano Poni dell’Università di Piacenza, l'’agronomo Ruggero Mazzilli e la collaborazione di laboratori e istituti di ricerca del settore (Isvea Toscana e Crpv Emilia Romagna).
La nuova tecnica di produzione sarà presentata il 29 marzo, a Vinitaly, nell’Enoteca regionale dell’Emilia Romagna.
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