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IL TREND

Dai 9,4 miliardi di dollari del 2023 ai 16,8 del 2032: quanto crescerà il “no alcool” in Europa

Report Imarc Group: vino e birra analcolici in crescita spinti anche dalle preoccupazioni per la salute dei consumatori. La popolarità, in particolare, tra i millennial e le donne
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Crescono i consumi di birra analcolica, che domina il mercato della categoria

Lo vediamo anche nei grandi eventi internazionali dove stanno aumentando in visibilità in quanto a sponsorizzazioni e messaggi verso il pubblico con lo “zero” e il “no alcool” in bella evidenza, o a spazi dedicati sempre più grandi nelle grandi fiere del wine & spirits. D’altronde il trend sembra ormai chiaro e ben lanciato anche in Europa, dove le crescenti preoccupazioni per la salute dei consumatori hanno portato a privilegiare alternative considerate “più sane” e, che sia solo una conseguenza o anche una causa scatenante, quindi la popolarità di un’ampia gamma di gusti di vino e birra analcolici, in particolare tra i millennial e le donne.
Pubblico che sta ulteriormente spingendo la domanda di questi prodotti, cambiando, passo dopo passo, lo “scenario” storico a cui eravamo abituati. Un fenomeno già iniziato, basti considerare come i consumi di vino rosso siano in ribasso a livello internazionale con le gradazioni più basse che sono preferite da molti. Uno studio realizzato da Imarc Group ha evidenziato che la dimensione del mercato europeo (vino e birra) per i no alcool vale 9,4 miliardi di dollari e siamo solo all’inizio perché la previsione per il 2032 è di 16,8 miliardi di dollari con un tasso di crescita stimato nel periodo 2024-2032 del 6,56%. Una linea generale che ha portato i produttori ad introdurre bevande al malto per avvicinarsi sempre più ai gusti dei consumatori europei senza dimenticare la crescita del bio che va vista sempre in una logica di attenzione alla salute.
Negli anni a venire, secondo il report by Imarc Group , diverse innovazioni nelle tecnologie di dealcolizzazione per la produzione di birra e vino analcolici con consistenza e sapore sempre migliori continueranno a guidare la crescita del mercato in Europa. Mentre in Italia si aspetta ancora una normativa che consente ai produttori di vino di produrre vino no e low-alcol sul territorio nazionale.

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