Dai produttori “alternativi” arriva la richiesta sulla possibilità di utilizzare tappi in materiali alternativi al sughero per i vini a denominazione: è la proposta della Fivi-Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti da inserire nel Decreto Ministeriale relativo alle “chiusure per i vini Dop” accolta dalla Commissione Agricoltura n. 13. La proposta è stata presentata personalmente dal presidente Fivi Costantino Charrère in occasione della Pubblica Audizione del 14 gennaio 2010 presso la Commissione Agricoltura n. 13. Al termine dell’iter legislativo, il 28 agosto il Decreto Ministeriale è diventato esecutivo con la pubblicazione sul n. 200 della Gazzetta Ufficiale. Resta comunque il fatto che la scelta è lasciata agli stessi produttori che compongono i Consorzi, ovvero gli organismi che possono modificare il disciplinare per inserire la possibilità di usare tappi alternativi a quelli in sughero.
Fivi aveva rilevato nel documento quanto fosse vitale un’apertura all’innovazione tecnologica da parte della Commissione Agricoltura sull’argomento “chiusure per i vini Dop”, per evitare di creare un forte svantaggio competitivo alle aziende vitivinicole italiane rispetto ai competitor provenienti dalle nazioni emergenti, ove il tappo a vite in particolare è utilizzato liberamente per tutti i prodotti. Grazie a Fivi d’ora in poi ogni singolo produttore potrà quindi scegliere se utilizzare tappi in sughero o tappi di altro genere, per tutti i suoi vini.
I Vignaioli Indipendenti porteranno il loro contributo al Ministero delle Politiche Agricole in occasione della Pubblica Audizione sulla questione “Sistemi di sicurezza contro le contraffazioni dei prodotti agricoli e alimentari”, ovvero su quanto previsto dall’Articolo 59 bis della Legge n.134 del 7 agosto 2012 a tutela del made in Italy. Fivi ha presentato, attraverso i parlamentari Onorevoli Fiorio, Trappolino e Sani, un’interrogazione al Ministro Catania (Politiche Agricole) e al Ministro Moavero Milanesi (Affari Europei) sui nuovi sistemi di sicurezza “realizzati dall’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, basati prioritariamente su elementi elettronici o telematici …” previsti dall’articolo 59 bis e sui loro costi: il Comma 1 infatti disciplina che tali costi siano “a carico dei soggetti che si avvalgono dell’etichettatura”, quindi dei singoli produttori.
I Vignaioli Indipendenti (Fivi) sottolineano come gli attuali controlli nel settore vitivinicolo siano più che sufficienti e già particolarmente onerosi. Evidenziano anche i costi aggiuntivi, difficilmente sostenibili dalle imprese (soprattutto le piccole e medie del settore vino, dotate di organizzazione artigianale). Costi che ricadrebbero poi inevitabilmente sui consumatori. Fivi di conseguenza ha chiesto al Ministro Catania di verificare la necessità di questi nuovi adempimenti e la convocazione di un tavolo di concertazione con associazioni di categoria e consorzi di tutela interessati.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025