Dalla bottiglia-lavagna su cui scrivere e riscrivere le proprie impressioni al Lambrusco Tartan che si indossa come una borsetta, dal sommelier in etichetta al vino “misterioso” il cui uvaggio è segreto e si deve indovinare, dalle bollicine de “La grande bellezza” al vino “Brutto”; da “Angelica” e “Don Fabrizio”, i vini del Gattopardo, al vino preferito da Giulio Cesare, da quello del Generale La Hoz al vino della vigna più antica del mondo; dai “Vini del Palladio” alla bottiglia “morandiana” dedicata a Giorgio Morandi, passando per quelle serigrafata da Ugo Nespolo e firmata da Jean Cocteau. Sono solo alcuni dei vini più curiosi, secondo WineNews, di cui andare a caccia a Vinitaly, la rassegna internazionale di riferimento del settore (Verona, 6/9 aprile; www.vinitaly.com). Dove, se tanti sono i vini eco-friendly, tra le curiosità si va anche dal “Recioto on the rocks” al Prosecco vegano e senza solforosa aggiunta, dalla bottiglia superleggera (360 gr) a quella con il tappo in vetro, dal vino che affina nelle anfore a quello che invecchia in miniera. E c’è anche chi stappa una Salmanazar (9 litri).
Se ci sono le bollicine de “La grande bellezza”, il Franciacorta della Guido Berlucchi reduce dal brindisi oltreoceano di Paolo Sorrentino e Toni Servillo al Premio Oscar (www.berlucchi.it), c’è anche il vino “Il Brutto”: un Prosecco Asolo Docg di Montelvini, sur lie o come viene chiamato nel dialetto locale “col fondo” (www.montelvini.it). Restando in tema cinematografico, ci sono anche “Angelica” e “Don Fabrizio”, ovvero i vini del Gattopardo, due purezze da uve autoctone di Grillo e Nero D’Avola della Cantina Corbera, che è sponsor principale del Premio Letterario Internazionale Tomasi di Lampedusa (www.corberavini.com). E tra i personaggi famosi, c’è il vino preferito da Giulio Cesare, il Mamertino (presto Doc) frutto di un’operazione “archeo-enologica” di Planeta, che in una vigna affacciata sul mare, La Baronia a Capo Milazzo, ha deciso di coltivare Nero d’Avola e Nocera (www.planeta.it). Ma c’è anche il vino del Generale Giuseppe La Hoz, personaggio tra i più affascinanti del percorso che ha portato all’Unità, nell’esercito austriaco prima, generale Napoleonico poi, a cui è dedicato il “La Hoz”, etichetta della cantina Umani Ronchi (www.umanironchi.com).
Il vino “misterioso”? Stuzzica davvero la curiosità, in tutti i sensi: è la Cuvée Secrète, un’etichetta targato Caprai, e, soprattutto, un blend il cui uvaggio è segreto. All’eno-appassionato il compito di doverlo indovinare (www.arnaldocaprai.it). Per i meno preparati in materia, a correre in aiuto è il “sommelier in etichetta” nel Cabernet Sauvignon Sass Roà della Cantina Laimburg, che nella sua veste nasconde una tecnologia Nfc all’avanguardia che, attraverso un microchip, permette di ricevere sullo smartphone consigli per la degustazione, aneddoti sulla filosofia produttiva e curiosità sul vino (è della stessa cantina anche il Versoaln, il vino prodotto in Alto Adige dalla vigna più antica al mondo, con oltre 350 anni di storia che cresce rigogliosa a Prissiano a 600 metri di altitudine; www.laimburg.bz.it). Una volta degustato, è possibile annotare con il pennarello le proprie impressioni sulla bottiglia-lavagna Total White, al cui interno c’è il Lambrusco delle Cantine Ceci. Che uniscono anche wine & fashion, nell’Otello Nero di Lambrusco Tartan, vestito di scozzese e con un manico in eco-pelle per poterlo indossare come una vera e propria borsetta (www.lambrusco.it).
In ambito artistico, si va dai “Vini del Palladio”, made in Veneto, terra natale del grande architetto (www.regione.veneto.it), alla bottiglia “morandiana” dedicata a Giorgio Morandi, riproduzione dell’originale creata dalla Umberto Cesari nel 1992 in occasione dell’inaugurazione del Museo Morandi e oggi in mostra al Mambo di Bologna (www.umbertocesari.it). Passando per le casse da collezione della Barbera di Michele Chiarlo, su cui campeggia una serigrafia asportabile del maestro Ugo Nespolo (www.michelechiarlo.it). Lungarotti festeggia invece i 40 anni del suo Museo del Vino di Torgiano (Muvit) con un’edizione speciale in limited edition di Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2007 firmata dal genio creativo di Jean Cocteau (www.lungarotti.it).
Tra le tante curiosità, ci sono anche il “Recioto on the rocks”, l’Angelorum targato Masi, una forma diversa di servire il noto vino dolce (con due foglie di basilico, del ghiaccio tritato, un’amarena sciroppata, 6cl di Recioto e una scorza d’arancia a guarnizione; www.masi.it), il Prosecco vegano - durante il processo di chiarifica vengono utilizzate proteine di origine vegetale anziché di origine animale - della cantina biodinamica Perlage Wines (www.perlagewines.com), ed il Jeio noSO2, il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg di Bisol senza solforosa aggiunta creato su misura per il consumatore sensibile ai solfiti (www.bisol.it).
Tanti i vini sostenibili: da quelli di “Magis”, il programma di viticoltura sostenibile che mette insieme mondo della ricerca, organizzazioni di filiera e tante cantine del Belpaese (www.magis.me), a “Winezero”, progetto che coinvolge i Consorzi del Prosecco Doc e dei Vini Venezia ed alcune cantine dove la carbon footprint si misura con vere e proprie centraline tra i filari come a Bosco del Merlo-Paladin (www.boscodelmerlo.it); dai vini con l’etichetta rilasciata dal Ministero dell’Ambiente del progetto “V.I.V.A. Sustainable Wine” (da Gancia a Marchesi Antinori, da Mastroberardino a Montevibiano Vecchio, da Tasca d’Almerita a Venica&Venica, per citare solo alcune cantine; www.viticolturasostenibile.org), a quelli del progetto SosTain dell’Università Cattolica di Piacenza, con le aziende che autovalutano la loro sostenibilità ambientale, sociale, etica, produttiva ed economica, e poi decidono se e quanto intervenire (www.sostain.it). Ma c’è anche la bottiglia superleggera che pesa solo 360 gr: è una Bordolese Toscanella, prodotta ad alta efficienza energetica e con emissioni di GHG ridotte del 59% rispetto ad una bottiglia standard per la cantina Salcheto (www.salcheto.it). Fino alla chiusura a zero emissioni di CO2, che riduce al minimo l’impatto ambientale dei vini prevenendo i difetti come ossidazione e riduzione, Select Bio prodotta da Nomacorc ed utilizzata per i loro vini dalle aziende Cantele, Di Meo e Zaccagnini (it.nomacorc.com).
Tra i tappi più originali, c’è quello in vetro, del Forlì bianco Fiaba della cantina Galassi Maria (www.galassimaria.it), ma anche “Helix”, il tappo in sughero che si svita e si riavvita, realizzato da O-I insieme ad Amorim Cork, scelto, prima azienda in Europa, dalla Castellani Spa (www.amorimcorkitalia.com). Ci sono poi il vino che affina nelle anfore di terracotta, una piccola produzione della Fattoria di Montecchio la cui macerazione avviene in orci da 20 quintali (www.fattoriamontecchio.it), e il vino della miniera invecchiato a mille metri di profondità, il Botticino dell’Ente vini Bresciani (www.entevinibresciani.it). Infine, c’è anche una Salmanazar, per il "grande" brindisi con il gran cru Braide Alto 2011 con cui Livon festeggia i suoi primi 50 anni (www.livon.it). Prosit!
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