Proprio come un abito, adesso anche il vino è “su misura”, grazie ad un progetto che offre l’opportunità di crearsi la propria bottiglia, diventando così un vero winemaker: si chiama “MyTailoredWine”, ed è il frutto di un’idea nata nel 2012 dalla mente di due giovani laureati, entrambi sommelier, Federico Genta Ternavasio e Paolo Torretta, tramite il quale vengono personalmente selezionate diverse opzioni, tra cui vitigni e terroir, tecniche di cantina e caratteristiche di affinamento, fino alla personalizzazione del packaging finale. In modo del tutto personale si potrà seguire attivamente e interattivamente, passo dopo passo, tramite l’ausilio di contenuti multimediali, comunicazioni dedicate e incontri in vigna, tutto il ciclo produttivo alla base del proprio vino, che nascerà e si trasformerà nelle tre cantine pilota che sostengono la start up, Cordero di Montezemolo, Castello di Meleto e Michele Satta (www.mytailoredwine.com).
Nella scelta delle diverse possibilità, ogni “sarto del proprio vino” sarà affiancato da un team di enologi di fama internazionale, che potranno fornirgli un parere altamente professionale, al fine di poter ottenere un prodotto che realmente risponda alle proprie preferenze. La procedura per la “creazione sartoriale del vino” inizia dalla selezione del terroir (per ora, quelli disponibili sono Barolo, Chianti Classico e Bolgheri), scegliendo quello che più si addice ad ognuno. Dai terreni calcareo-argillosi delle terre bianche, tipiche dei grandi cru delle Langhe, alla ricchezza e complessità data dall’incontro tra terreni alluvionali di origine fluviale e terreni di origine marina di Bolgheri e della Maremma, passando per lo scheletro tipico del Chianti Classico, composto da ciottoli o sassi di galestro. Per poi passare alla scelta del vitigno, ossia la selezione delle uve con cui produrre il vino personalizzato. A completa disposizione un’ampia scelta di uvaggi (Nebbiolo, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah), selezionati e analizzati da esperti e rinomati enologi per conferire a ogni singolo vitigno la massima potenzialità che sarà in grado di raggiungere nel proprio terroir d’elezione. Per poi iniziare il vero lavoro del winemaker: sarà proprio come percorrere, avanti e indietro, interi filari per osservare la crescita dei germogli, la linfa che la terra trasmette giorno dopo giorno; la fioritura e l’agostamento.
Poi la parte di massima creatività personale: decidere che carattere dare al vino, affidandosi alle sapienti abilità degli enologi e alla loro riconosciuta esperienza internazionale. Un vero e proprio coinvolgimento nella creazione di un monovitigno o nell’assemblaggio di diversi uvaggi, per esaltarne le potenzialità di ognuno e farli aderire alla perfezione al gusto personale. Infine la personalizzazione ed il confezionamento del “vino su misura”: la scelta tra lo slancio e la leggerezza di una Bordolese, classica o a spalla alta, oppure l’austerità e l’eleganza di una Borgognotta. La scelta dell’etichetta può essere definita come il simbolo del gusto e della personalità di ciascun gentleman. Grafici professionisti saranno a disposizione per lo studio della forma e delle finiture, ed infine avverrà la selezione dai cataloghi con le caratteristiche che maggiormente soddisfano; la scelta tra l’imballaggio semplice e leggero dei cartoni e l’eleganza di una cassetta di legno, da 1, 3 o 6 bottiglie.
“Eravamo davanti ad un calice del nostro vino preferito, cullando il sogno di poter avere un giorno un’azienda vinicola tutta nostra. Poi, d’improvviso, fummo folgorati da un’idea: dovevamo trovare un sistema per far sì che le persone appassionate come noi riuscissero a diventare winemaker nel vero senso del termine. Volevamo dare vita ad un progetto che potesse soddisfare il nostro desiderio più profondo: vivere il momento in cui, a tavola, con le persone a noi più care, avremmo potuto stappare una bottiglia del “nostro vino”, raccontandone la propria storia”.
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