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Dalla Silicon Valley ai vigneti di Bordeaux, i metodi di finanziamento dellʼinnovazione tecnologica invadono anche il mondo del vino: lʼacceleratore francese 33entrepreneurs apre le porte, tra gli alti, ai proprietari di Chateau Lynch-Bages

I metodi di finanziamento, di coltivazione e di incentivazione delle start-up non sono certo più una novità nei luoghi simbolo dellʼinnovazione sociotecnologica, a partire dalla California di Apple e Google - per tacer del resto - ma a giudicare dalle ultime notizie relative allʼacceleratore francese 33entrepreneurs (http://www.33entrepreneurs.fr), pare che i costumi della Silicon Valley siano ampiamente esportabili anche in luoghi colmi di storia, tradizione e fascino enoico come Bordeaux.
Lʼacceleratore (come si definiscono in gergo le società o i fondi privati la cui ragion dʼessere è quella di facilitare la crescita e lo sviluppo di start-up giudicate come promettenti, di solito in cambio di una percentuale della proprietà) è stato fondato nel 2013 da Vincent Prêtet con lo scopo di sostenere progetti imprenditoriali esclusivamente basati sul turismo, sul vino e sulla gastronomia, e a un anno dalla sua creazione ha convinto anche nomi del calibro di Jean-Michel Cazes (Domaines Jean-Michel Cazes), Jean-Charles Cazes (Chateau Lynch-Bages) e Jean-Louis Triaud (Domaines Henri Martin), arrivando a un totale di 23 investitori. Inoltre, attraverso il programma EuropaTour, il fondo di private equity francese è stato capace di selezionare un numero rilevante di start-up da tutta Europa, che verranno esaminate più nel dettaglio durante la Fete du Vin e il FrenchTech Festival il prossimo 26 giugno.

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