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Dalle etichette più prestigiose del Belpaese alle imperdibili vecchie annate, dai vini da ogni angolo del mondo alle masterclass, fino ai prodotti top della gastronomia: tutto quello che non potete perdere del Merano Wine Festival (4-8 novembre)

Italia
tutto quello che non potete perdere del Merano Wine Festival, dal 4 al 8 novembre

Diventato ormai il salotto buono dell’enologia del Belpaese, il Merano WineFestival, di scena nella città trentina dal 4 all’8 novembre (www.meranowinefestival.com), sarà scandito da una serie di eventi e degustazioni per tutti i palati, a partire dalle etichette più prestigiose d’Italia, protagoniste della selezione “Wine Italia”, il fulcro del Festival, dal 5 al 7 novembre, in Kurhaus a Merano, dove sfileranno le piccole e le grandi griffe dalle denominazioni top del Belpaese. Si parte, in un ideale viaggio tra gli assaggi da non perdere, con il Brunello di Montalcino, da Castello Banfi a Biondi Santi, da Col d’Orcia a Castelgiocondo (Frescobaldi), dal Marroneto a San Polo (Allegrini), passando per le Langhe e quindi per il Barolo, da Conterno Fantino a Elvio Cogno, da Fontanafredda a Marchesi di Barolo, da Vajra a Ceretto, da Damilano a Poderi Luigi Einaudi, per tornare nel Chianti Classico, da Barone Ricasoli al Castello di Fonterutoli, da Castello d’Albola (Zonin) a Castello di Ama, da Fèlsina a Fontodi, da Marchesi Antinori a Rocca delle Macie, e finire alla Valpolicella, con gli Amarone di Allegrini, Zenato, Tommasi, Cesari Gerardo, Bertani Domains e Masi.

Senza dimenticare Bolgheri, con la selezione di Ornellaia, Argentiera e Le Macchiole, Montefalco, con i Sagrantino di Arnaldo Caprai e Lungarotti. E ancora, le griffe delle Regioni emergenti dal Nord al Sud del Paese, dall’Emilia Romagna (Cleto Chiarli, Podere la Berta) al Friuli Venezia Giulia (Bastianich, Lis Nris, Livio Felluga), dall’Abruzzo (Masciarelli, Farnese Vini, Zaccagnini) alle Marche (Umani Ronchi, Velenosi), dalla Campania (Feudi di San Gregorio, Mastroberardino) alla Sicilia (Baglio di Pianetto, Cottanera, Donnafugata, Firriato, Planeta, Tasca e d’Almerita), dalla Sardegna (Argiolas, Sella&Mosca) alla Puglia (Leone De Castris, Masseria Altemura, Tormaresca, Vespa).
Un capitolo a parte meritano i vignaioli “di casa”, del Trentino, da Cembra Cantina di Montagna a Tenuta San Leonardo, e dell’Alto Adige, da Alois Lageder ad Elena Walch, da St. Michael Eppan a Terlan, da Tramin a Colterenzio. Infine, le bollicine, da sempre al centro del Merano Wine Festival, con il top dei Trentodoc, da Ferrari ad Altemasi, da Cesarini Sforza a Francesco Moser, da Maso Martis a Cembra, dei Franciacorta, da Bellavista a Berlucchi, da Ca’ del Bosco a Monte Rossa, e dei Prosecco, da Adami a Bisol. E se non dovessero bastare le bollicine dello Stivale, meglio iscriversi alla “Catwalk Champagne”, l’evento dedicato esclusivamente agli Champagne, di scena l’8 novembre nelle sale della Kurhaus, con le etichette importate in Italia dal Club Excellence, da Ayala a Bollinger, da Bruno Paillard a Charles Heidsieck, da Jacquesson a Louis Roederer. Rimanendo in Francia, tornano i vigneron dell’”Union des Grands Crus de Bordeaux”, protagonisti alla Kurhaus il 5 ed il 6 novembre, con le anteprima di 25 aziende bordolesi, da Château Lynch - Bages a Château Larrivet Haut - Brion, da Domaine de Chevalier a Château Le Bon Pasteur.
Ma l’apertura verso il resto del mondo non si ferma certo alla Francia: nella selezione “Wine International”, sempre alla Kurhaus dal 4 al 7 novembre, i vini di Argentina (Bodega Aleanna e Finca Dinamia), Austria (da Domäne Wachau a Thomas Ott), Croazia, Cile, Spagna (Bodega Virtus e Pere Rius), Germania (da Sorentberg a Weingut Meierer), Romania, Serbia, Slovenia, Uruguay, Usa, Libano (da Château Kefraya a Domaine des Tourelles) e Georgia. Nello stesso spazio, il 4 novembre, largo ai vini biologici, biodinamici e naturali di “Bio&Dynamica”, che negli anni hanno assunto un profilo ed un’identità sempre più definiti, convincendo anche le grandi aziende alla conversione verde, come dimostra la partecipazione di Borgogno, Casa Eredi di Mirafiore e Fontanafredda dalle Langhe, di Tenuta Col d’Orcia e Tenuta Podernovo (Lunelli) dalla Toscana, di Lungarotti e Tenuta Castelbuono (Lunelli) dall’Umbria, di Di Majo Norante dal Molise, di Baglio di Pianetto dalla Sicilia, solo per fare qualche esempio.

Tra i momenti più attesi, senza dubbio, la “Longevity Vintage Collection”, il 7 novembre, in cui i produttori del Merano WineFestival proporranno le annate più vecchie, anche oltre 10 anni, dei vini selezionati: sarà l’occasione, ad esempio, per scoprire il Ca’ del Bosco 2000, il Fontanafredda Barolo Serralunga 2004, il Ceretto 2008 Barolo Bricco Rocche, il Marchesi Di Barolo 1980 Barolo Sarmassa, l’Alois Lageder 1997 COR Römigberg Cabernet Sauvignon, il Banfi 1998 Poggio alle Mura, Brunello di Montalcino, il Castello Di Monsanto 1967 Chianti Classico Riserva Il Poggio, e tanti altri. E lo stesso giorno, il 7 novembre, i riflettori saranno puntati sulle novità, con la selezione “New Entries” dedicata alle aziende emergenti, come le sarde Pala e Siddura, la piemontese Castello di Neive, le toscane La Magia e Gianni Brunelli, la trentina La Vis e la veneta Carpenè Malvolti.

Se il vino la farà, ovviamente, da padrone, è sempre e comunque nell’incontro con l’alta gastronomia che si esalta il nettare di Bacco: alla “Gourmet Area”, dal 5 al 7 novembre, le eccellenze della tradizione culinaria del Belpaese, dal Cioccolato Vestri all’Aceto di Modena, dai tartufi al caviale di Calvisius Caviar, e tanti altri. E ancora, le birre dello spazio “BeerPassion”, i gin di “Ginissimo”, i vini dei Consorzi e dei territori vitivinicoli italiani con i loro vitigni autoctoni, al centro degli spazi “Consortium” e “Territorium”, ma anche la pasta di Felicetti, che dal 4 al 6 novembre, organizza un vero e proprio dopo salone, l’”After WineFestival”, con degustazione di piatti e vini e la musica di un dj.

Per chi volesse saperne di più sul vino, i suoi territori e le sue storie, l’appuntamento è, invece, con le “Charity Wine Masterclasses”, alla scoperta di grandi classici e rarità raccontati dagli esperti del settore, con il ricavato degli ingressi che sarà devoluto al Gruppo Missionario di Merano per la realizzazione di un progetto specifico in Africa.
Si inizia il 5 novembre, nella cornice dell’Hotel Terme Merano, con il seminario dedicato agli “Champagne Grand Crus”: nel bicchiere, raccontati da Chiara Giovoni (Ambassadeur du Champagne CIVC 2012), Juillet Lallement Brut Tradition Grand Cru 2009, Saint Réol Brut Millesime Grand Cru 2008, Benoit Munier Blanc de Blancs Millesime 2006, Corbon Grand Cru 2005, Saint Réol Elegance Brut 2004, De Saint Gall Orpale Grand Cru 2002 e Jean Milan Grande Réserve 1864; segue il “Focus Tullum Abruzzo”, con il Pecorino Terre Aquilane IGP Casadonna Pecorino nelle annate 2013, 2014, 2015 ed il Dop Tullum nelle annate 2013, 2014 e 2015; infine, “Bolgheri Territorio Unico”, organizzato da Le Macchiole, che svela il Messorio 2001, 2004, 2008, 2010, 2012 e 2013 in anteprima. Ancora il 5 novembre, il “Focus on Georgia Wines”, una presentazione dei vini georgiani attraverso le varietà tipiche del territorioe dell’antico metodo di vinificazione georgiano Qvevri (riconosciuto come patrimonio intangibile dall’Unesco), seguito da “Outstanding - Terre di Suvereto”, con il Giusto di Notri 1998, 2000, 2003, 2007, 2008, 2010, 2011 e 2013, e da “Sangiovese & Sagrantino on stage”, un confronto tra due grandi territori, Montalcino e Montefalco, con l’annata 2010: in degustazione Le Chiuse Brunello di Montalcino 2010, Val di Cava Brunello di Montalcino 2010, Ricci Brunello di Montalcino 2010 riserva, Tassi Brunello di Montalcino 2010, Cantine Romanelli Montefalco Sagrantino 2010, Giampaolo Tabarrini Montefalco Sagrantino Campo alla Cerqua 2010, Perticaia Montefalco Sagrantino 2010 e Bocale Montefalco Sagrantino 2010. Ed ancora, “Terroir - Grand Crus” by Union des Grands Crux de Bordeaux: protagonisti Château Bastor Lamontagne Sauternes 2011, Château Belgrave, Haut - Médoc 2011, Château Brane - Cantenac, Margaux 2011, Château de Fargues Sauternes 2011, Château du Tertre, Margaux 2011, Château Gazin, Pomerol 2012, Château Giscours, Margaux 2011, Château Guiraud Sauternes 2011, Château La Conseillante, Pomerol 2011, Château La Lagune, Haut - Médoc 2012, Château La Tour Figeac, Saint - Emilion Grand Cru 2012, Château Lafon - Rochet Saint - Estèphe 2011, Château Langoa, Barton Saint - Julien 2011, Château Léoville Barton Saint - Julien 2012, Château Léoville Poyferré Saint - Julien 2012, Château Phélan Ségur Saint - Estèphe 2011 e Domaine de Chevalier Pessac - Léognan 2012; e infine, “Spinning Beauty e il Sagrantino” by Arnaldo Caprai, con le edizioni lomitate della griffe umbra: #Caprai4love Montefalco Sagrantino Vigna Del Lago 2012 (Limited Edition), 25 Anni Montefalco Sagrantino 2011 - Wine Hunter Merano Wine Award Platinum 95+, 40 Anni Montefalco Sagrantino 2007 (Limited Edition), Cobra Montefalco Sagrantino 2005, Maria Rita Levi Montalcini 100 Anni di Futuro (Limited Edition), Cobra Montefalco Sagrantino 1995 (Limited Edition) e Spinning Beauty Montefalco Sagrantino 2006 (Limited Edition).

Il 6 novembre si parte con “Trentodoc, il rosato di Montagna delle Dolomiti”, firmato Istituto Trento Doc e moderato da Daniele Cernilli: nei bicchieri Trentodoc Altemasi Rosè Brut s.a., Altemasi, Trentodoc Abate Nero Rosè, Abate Nero, Trentodoc San Michael Brut Rosè 2013, San Michael, Trentodoc Extrabrut Maso Martis Riserva Rosato 2012, Maso Martis, Trentodoc AlpeRegis Rosè 2011, Rotari, Trentodoc Pisoni Rosè Brut 2012, Pisoni F.lli, Trentodoc Tridentum Brut Rosè 2010, Cesarini Sforza, Trentodoc Ferrari Perlé Rosé 2010, Ferrari F.lli Lunelli e Trentodoc Revì Cavaliere Nero Riserva 2009, Revì; quindi “Focus on Georgian Wines 2”, seguito da “L’espressione del Pinot Noir”, con il Barthenau Vigna S. Urbano Pinot Nero 2012, 2011, 2009, 2007, 2002, 1997, 1993, 1990 e 1969 di Hofstätter, e da “Unicità & Eleganza”, che Quintodecimo ha declinato con il Terra d’Eclano 2007, 2009, 2010, 2011, 2012 e 2013. E ancora, “Bolgheri, storia di un territorio e di un uomo”, con il Piastraia 2002, 2003, 2004, 2005, 2006 e 2007, e “Focus on Costa Toscana”, con il Cabernet Franc 2004, 2006, 2010 e 2014 ed il Suisassi Syrah 2004, 2007, 2010 e 2013 di Duemani.
In chiusura di giornata, la “Merano Wine Award Selection - 25 Platinum 2016”, seminario sui 25 vini che hanno preso il bollino Platinum (oltre 95/100 punti) da parte del WineHunter, Helmuth Köcher: Arnaldo Caprai, Montefalco Sagrantino 25 Anni 2011
Avignonesi, 50&50 2012
Biondi Santi Tenuta Greppo, Brunello di Montalcino Riserva 2010
Braida, Barbera d’Asti Bricco dell’Uccellone 2014
Capannelle, 50&50 2012
Castellare di Castellina, I Sodi di San Niccolò 2012
Domenico Clerico, Barolo Mentin Ciabot 2011
Duemani, Duemani 2013
Felsina, Chianti Classico Gran Selezione Colonia 2010
Ferragù, Amarone della Valpolicella 2011
Guerrieri Rizzardi, Amarone della Valpolicella Classico Calcarole 2011
Kellerei Terlan, Alto Adige Pinot Bianco Rarität 2004
Le Macchiole, Paleo 2013
Masciarelli, Montepulciano d’Abruzzo Marina Cvetic San Martino Riserva 2013
Maso Martis, Trentodoc Madame Martis 2006
Mastroberardino, Taurasi Radici Riserva 1998
Michele Satta, Cavaliere 2012
Montevertine, Montevertine 2013
Palari, Faro 2014
Parusso Armando, Barolo Bussia 2012
San Salvatore, Aglianico Paestum Gillo Dorfles 2013
Tenuta di Trinoro, Tenuta di Trinoro 2014.

Il 7 novembre, infine, di scena “Rarità Chardonnay & Sauvignon”, con il Sirmian Pinot Bianco 1986, 1998, 2012 e 2015 e lo Chardonnay Baron Salvadori 1991, 2008, 2012 e 2013 di Cantina Nals - Margreid, e “Terroir Etna”, con il Passopisciaro 2004, 2005, 2007, 2009, 2010, 2011, 2012 e 2013 di Tenuta di Trinoro.

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