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NEL BICCHIERE

“Dieci anni e non sentirli”: Le Famiglie Storiche presentano gli Amarone 2012

La diffusione della cultura della Valpolicella nel mondo passa anche per il potenziale di invecchiamento dei suoi vini, a Vinitaly 2022

“Dieci anni e non sentirli”: le 13 Famiglie Storiche presentano i loro Amarone 2012, per promuovere la Valpolicella, le sue mille sfaccettature e la sua grande capacità di svelare il potenziale di invecchiamento dei suoi vini. Begali, Musella, Brigaldara, Zenato, Allegrini, Torre d’Orti, Speri, Tenuta Sant’Antonio, Venturini, Tommasi, Masi, Tedeschi e lo spin off 2011 di Guerrieri Rizzardi, come ogni anno e quindi anche al Vinitaly 2022, presenti a fare cultura del vino, compatti e rispettosi delle loro imprescindibili diversità.
Quella delle Famiglie Storiche è una storia partita nel 2009 con 10 famiglie che si sono unite basandosi sui valori di famiglia, dell’artigianalità e della cultura del territorio, aziende vocate all’internazionalità e all’export, custodi del territorio che ritengono che le vigne siano il miglior biglietto da visita per promuovere la loro Valpolicella. Nel 2010 decidono di investire ulteriormente nella cultura del vino, acquisendo la storica Bottega del Vino di Verona (oggi gestita da Luca Nicolis, ndr), “tempio enoico” per gli appassionati di tutto il mondo, ed oggi sono 13 le famiglie, a raccontare con entusiasmo quanto la Valpolicella sia qualcosa di unico nel veronese ma anche in Italia.
“L’Amarone non ha una storia antichissima, ma ha un significato forte per la zona. È interessante vedere come 13 aziende con lo stesso obiettivo, riescano a fornire uno spaccato molto ampio della Valpolicella - ha sostenuto Nicola Frasson, fra gli autori del “Gambero Rosso”, che ha guidato la degustazione - perché ogni famiglia ha la sua interpretazione personale del territorio. Una denominazione che non si regge su di un unico vitigno - come Barolo, Barbaresco o Montalcino, per intenderci - ma su più vitigni e con una precisa metodologia enologica: serve quindi personalità per farsi comprendere. Dieci anni sono il tempo minimo che serve ad un Amarone per esprimere davvero il suo potenziale: da qui la scelte delle Famiglie Storiche di portare in degustazione l’annata 2012, quando il vino perde l’immediatezza e la vivacità e del bimbo, e si stratifica, acquistando in profondità, come gli adulti”.
L’annata 2012 è stata caratterizzata da un inverno relativamente mite, con scarse precipitazioni, che ha portato ad un germogliamento anticipato rispetto al solito; l’andamento vegetativo è stato poi rallentato da un leggero ritorno di freddo durante i mesi di aprile e maggio. La stagione estiva è proseguita con alte temperature e piovosità scarsa. La vite, dunque, si è trovata a fronteggiare un’estate calda, asciutta e luminosa. Se l’acidità ha visto un suo naturale abbassamento, il PH invece è rimasto stabile e i vini non risentono di particolari morbidezze. Grazie all’abbassamento delle temperature e piogge di fine agosto la vite ha ristabilito il suo equilibrio mentre i buoni sbalzi termici tra giorno e notte hanno consentito di ultimare la maturazione in modo ottimale. L’annata 2012 viene ricordata per rese/ettaro relativamente contenute, con uno stato sanitario delle uve ottimo ed una qualità nel complesso buona.

Avere di fronte 13 Amarone della Vapolicella del 2012 è stata un’occasione unica per leggere 13 interpretazioni del territorio, del clima e dello stile aziendale, in un momento in cui il vino ha ancora un aspetto giovanile a lascia intravedere il suo futuro:
Giordano Begali - Begali, Amarone della Valpolicella Classico Monte Ca’ Bianca 2012
Azienda nell’estremità meridionale della valle che hanno trasformato in un punto di forza. Questo è un cru da vigneto di 2,3 ettari, e rappresenta un’annata dalle sorprese piacevoli: sembrava ricca e potente, invece ha acquistato un equilibrio sorprendente con l’andare del tempo. Piacevolezza e freschezza, riscontrabile in tutte le bottiglie. Catrame e frutta rossa polposa e dolcissima, balsami di sottobosco e spezie legnose, c’è agrume; morbido in bocca, materico, vellutato nei tannini, amaricante, sapido e dolce, finisce caldo sui sapori di frutta e spezie.
Maddalena Pasqua di Bisceglie - Musella, Amarone della Valpolicella Riserva 2012
Si trova fra tre colline su di un terreno calcareo e argillose, con un clima mitigato proprio dalla posizione fra le colline. Biodinamico dal 2009, la Riserva permette di risaltare le buone annate, che sono molto aumentate negli anni. Qui si risalta la Corvina, quindi l’opulenza senza perdere in spina acida e senza essere invadente nel gustare le pietanze. Molto più sottile, con profumi più caramellosi e dolci, poi uva spina che lo rende appuntito, agrumato, con note di catrame a dare profondità; in bocca è dolcissimo e sorridente, dall’aderenza centrale, scorrevolezza laterale, materia sapida fino a fine sorso, ammandorlato.
Stefano Cesari - Brigaldara, Amarone della Valpolicella Riserva 2012
Hanno diversi appezzamenti fra Grezzana, Marcellise e oltre. Questo vino si fa ogni anno da un posto diverso, valutando l’annata, ma la 2012 proviene da un solo vigneto - Case Vecie - a 400 metri di altezza. Si scelgono le botti che si sono comportate meglio con l’evoluzione del vino. 2007, 2009, 2011, e 2012 le annate finora fatta. Abbastanza sottile completamente privo di zuccheri, senza le stimmate dell’Amarone, sa di wasabi, una spiccata vena vegetale, poi frutta rossa dolce e spezie più fresche (liquirizia e cardamomo); bocca molto esile in entrata, ma si allarga e aderisce bene centralmente, per poi richiudersi dolce e minuto nel finale.
Alberto Zenato - Zenato, Amarone della Valpolicella Classico Sergio Zenato Riserva 2012
Provenienti dal Garda, storicamente fra i più grandi negociant del territorio, poi hanno investito in Valpolicella, con vigne a 300 metri esposte a sud e sud est. Devono irrigarle a soccorso spesso, perché c’è tanta roccia bianca con forte drenaggio che fa soffrire le piante. Prima Riserva 1980, una selezione di partite per farne un gioiello. Corvina, Rondinella, Oseleta e Croatina, allevate a Guyot, che dà tanta concentrazione in pianta. Un suv 4x4, inchiostro alla vista, ematico e rugginoso, molto fruttato e dolce di confetture speziate con spezie fresche, vernice, è quasi scontroso, in bocca è molto sapido e pepato, largo e denso, tannino c’è ma super vellutato.
Silvia Allegrini - Amarone della Valpolicella Classico Fieramonte Riserva 2012
Fieramonte fu fatto fino al 1985 poi si rinnovò il vigneto molto vecchio, sostituendo la pergola. Ma Franco Allegrini era scettico, perché l’Amarone è una Riserva esso stesso. Con la 2011 si uscì col vino nuovo, ricercando sempre l’integrità del frutto, oltre l’appassimento. La potenza non perde contatto con la volontà di fare vini eleganti e puliti. Wasabi, polvere da sparo, confettura di prugna, speziato con note vegetali di tabacco, sorso dolce ma fresco, decisamente ampio e sapido ma anche molto fruttato, con chiusura calda e pepata.
Franco Piona - Torre d’Orti, Amarone della Valpolicella 2012
Parte dalla Cavalchina, ma il nonno era appassionato di Recioto e se lo faceva in casa per sé. Alla fine degli anni Novanta la famiglia va a cercare i vigneti e li prende disastrati, nella zona est della denominazione - su terra marnosa che dà ph bassi e acidità da dominare - ripiantandoli con Corvina, Rondinella, Corvinone, e Oseleta. La Riserva fu fatta nel 2010, 2015 e 2016. Qui il frutto è decisamente integro e croccante, ciliegia, fragola in confettura, e ribes rossi, violetta in caramella, note ematiche, sorso gustoso di frutta, fresco e molto sapido. Aderisce centralmente ma riesce, comunque, ad allungarsi caldo e vegetale a fine sorso.
Paolo Speri - Amarone della Valpolicella Classico Vigneto Monte Sant’Urbano 2012
Un solo Amarone che arriva dalla balconata che guarda verso Fumane volgendo a sera, che permette di invecchiare con grande lentezza. Tanto calore in estate, con la Corvina elegante, la Rondinella e la difficile Molinara minerale. Si ricerca la potenza ma anche la finezza e l’eleganza. Questa annata ha meno Molinara, per via dell’annata fresca. Decisamente floreale, poi vaniglia e note ematiche, perfettamente bilanciato in bocca, fra la freschezza balsamica, la dolcezza del frutto, il calore del sole e il tannino sapido moderato.
Tiziano Castagnedi - Amarone della Valpolicella Lilium Est Riserva 2012
Azienda che nasce dal Soave, estremità orientale della denominazione. Il Lilium è il blend del blend che proviene da due vallate dai terreni diversi. Frutto di attenzioni certosine a volte logoranti, sono vini dove predomina la spezia e il pepe, ma dandogli il tempo giusto, aumenta in complessità. Impenetrabile, compatto e fitto, affumicato, pepato, confettura di amarena, prugna e more, la delicatezza non è di questo vino, ma in bocca è più esile di quanto ci si aspetta, decisamente intenso di gusto, sempre affumicato, speziato con note di catrame, riporta in rilievo la freschezza che lo regge a fine sorso.
Sara Valitutto - Venturini Amarone della Valpolicella Classico Campomasua 2012
Dal 1963 famiglia di tradizione contadina che possiede oggi 17 ettari di proprietà intorno alla cantina a San Floriano. Il vino proveniente dal cru con molto scheletro, quindi povero, a 250 metri. La Riserva di solito è più morbida, invece la 2012 è più secca con un frutto croccante. C’è tanta ventilazione, esposizione a nord est, tutto a pergola. In questa annata non eccessivamente calda il Campomasua poteva essere Riserva, pur non essendolo. Molto profumato, di cipria, è voluttuoso, vellutato di ciliegia matura, fiori essiccati, note di chinotto e alloro; dal sorso decisamente aderente e centrale, sapido e caldo, pepato e fruttato, davvero fitto e, però, vivace, finisce dolce di ciliegia e fresco di mandarino.
Giancarlo Tommasi - Amarone della Valpolicella Classico Ca’ Florian Riserva 2012
120 anni di azienda, 4 generazioni, Ca’ Florian è un vigneto che risulta fra i primi investimenti del bisnonno e che fu Riserva dagli Anni Novanta. La Valpolicella ha mille sfaccettature: questo ha un terreno povero e in questa annata calda la pergola ha sopportato meglio il calore, mantenendo integrità e piacevolezza. Corvina poi Corvinone e Rondinella, senza Molinara. L’ultima generazione ha dato un forte cambio di passo al lato enologico dell’azienda. Scuro nei profumi, meno nel colore, è balsamico e terroso, note di vaniglia, di nuovo affumicato, la confettura di ciliegia che arriva dopo. Il sorso è vellutato, pepato, molto sapido e caldo, ma scorrevole, dolce di frutta sotto spirito con austerità balsamica
Giacomo Boscaini - Masi, Amarone della Valpolicella Classico Campolongo di Torbe 2012
La menzione fu vinificata per la prima volta nel 1958. Un cru fra la Valle di Negrar e la valle di Marano, esposto a sud ovest che arriva fino ai 400 metri di altezza, calcareo a prevalenza con tufo vulcanico, vigne in pergola perché in alta collina l’impatto del sole è fortissimo. Appassimento fatto in vigneto in un casolare adibito a fruttaio senza tecnologia, ma con la ventilazione naturale che porta la botrite - soprattutto sulla Corvina (il 50%) - e, quindi, glicerina. Impenetrabile, inchiostro, note di catrame e di dolcezza ematica e di frutta scura (prugna, amarena e mora) chinotto e liquirizia, molto dolce e morbido anche in bocca, ma scorre bene ai lati, mentre aderisce frontalmente. Chiude sempre scuro, caldo e lievemente amaro
Sabrina Tedeschi - Amarone della Valpolicella Classico Capitel Monte Olmi Riserva 2012
Grande tradizione enologica con la scelta di interpretare diverse versioni di Amarone da cru. Monte Olmi appartiene alla famiglia dal 1918 e si mise in etichetta quando ancora pochissimi lo facevano. Il vigneto viene dalla parte più a sud di Marano ed è terrazzato. Il Monte Olmi si riconosce per la balsamicità che dà freschezza. L’appassimento si gestisce artificialmente con la temperatura per portare il frutto nel bicchiere, poi il vino affina in botte grande. Sa di erbe medicinali e note mentolate, poi viola, cioccolato, molto compatto - quasi chiuso, rivela ancora note affumicate, di carne cruda e vaniglia; è mentolato persino in bocca, scurissimo nel gusto, sempre super balsamico e fitto, che cede alla dolcezza calda nel finale. Forma ad anfora: incede lento e si affina nel finale.

Giuseppe Rizzardi - Guerrieri Rizzardi, Amarone della Valpolicella Classico Calcarole 2011
A riprova di come cambia radicalmente il territorio da una zona all’altra, qui l’annata 2012 ha dato uve talmente compatte da non permettere una selezione per l’appassimento. La 2011 è stata annata calda nel comune di Negrar, vigneti ripiantati negli anni Settanta e Ottanta. Il cru si ottiene da Corvina, Rondinella, Corvinone, Sangiovese e Barbera: Verona che si conferma crocevia del mondo, zona di scambio). La zona è molto calda, si anticipa la vendemmia per evitare troppo maturazione, con la Barbera che aiuta a mantenere freschezza nel vino. Molto balsamico di erbe medicinali, note di sottobosco resinose, frutta rossa sotto spirito, spezie dolci e chinotto; sorso molto agile, caldo ma dalla spina vegetale fresca e lunga, che muove il sorso intensamente fruttato e caldo fino a fine bocca.

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