Francesco Mazzei, ad di Castello di Fonterutoli, una delle aziende più rappresentative del Chianti Classico e d’Italia, taglia corto: “la vendemmia 2002 sarà mediocre”. Ma Piero Antinori, un altro dei “signori” dell’Italia del vino, non concorda del tutto: “la vendemmia 2002 ? Dopo qualche primo assaggio in cantina, meno peggio di quanto si potesse prevedere: in Maremma, direi molto bene; a Montalcino, bene; qualche problema, invece, in Chianti sul Sangiovese. Nel 2002, comunque, con molta probabilità, qualche “super vino” (come il Tignanello, ad esempio), potrebbe saltare o ridurre di moltissimo la produzione”. E sui prezzi? “Staremo fermi: il mercato non sopporterebbe aumenti. Sui prezzi, si è già raggiunto il giusto equilibrio”. Dello stesso avviso anche Ferdinando Frescobaldi, altra importante firma del vino di Toscana: “nei mercati (Usa e Germania) ci sono segnali non incoraggianti, e quindi aumenti di prezzi adesso non sono da fare. E poi non bisogna, infatti, soltanto pensare al mercato delle bottiglie da oltre 50 euro! Quindi, occorre stare molto attenti: la qualità deve essere un valore indispensabile in tutti i vini in tutte le fasce di prezzo. Come negli abiti, servono smoking, ma anche vestiti per tutti i giorni …”. E la vendemmia 2002 porterà aumenti di prezzo ? “I maggiori costi - commenta Frescobaldi – che le aziende dovranno inevitabilmente sostenere per questo raccolto non possiamo assolutamente trasferirli sui prezi dei vini. Il mercato, davvero, non lo sopporterebbe”.
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