Se chiedete ad un bambino cosa vuole fare da grande, è probabile che vi risponda “il calciatore”, difficilmente il vigneron. Una risposta figlia del tempo in cui viviamo, della forza mediatica di star come Messi ed Ibrahimovic, ma anche dei videogiochi, con i quali chiunque può sentirsi, per qualche ora, una stella del calcio. Ma la curiosità va saputa “stuzzicare”, e con “Wine Academy”, il videogame finanziato dalla Regione Aquitania, chiunque, anche un bambino, può vestire i panni del vigneron: altro che Champions League, la sfida, qui, è quella di una gestione ottimale del vigneto, della vendemmia e, soprattutto, della commercializzazione.
“Wine Academy”, in realtà, non si limita a far divertire: concepito come “seious game”, con una grafica che ricorda molto da vicino il celebre “Sim City”, è pensato anche per dare informazioni reali su quella che è la vita in cantina a tra i filari, ricca di stimoli, ma anche di difficoltà, come un trattore che, impantanato nel fango, finisce per ribaltarsi, mettendo in crisi il lavoro di un’intera giornata. Anche se solo virtualmente ...
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