Fa discutere il recente Decreto del Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro in cui viene vietato l’impiego dei trucioli nei vini a Doc e Docg.
Per il Presidente dell’Unione Italiana Vini Andrea Sartori si tratta di “una scelta equilibrata quella del ministro Paolo De Castro, soprattutto perché maturata in un clima confuso e difficile per le innumerevoli pressioni politiche provenienti da più fronti, anche completamente estranei al mondo produttivo. Ora ci auguriamo – prosegue Sartori – che ai vini a indicazione geografica (Igt), oltre che naturalmente ai vini da tavola tal quali, venga lasciata la possibilità di fare ricorso a questa diffusa pratica enologica. Oggi tutto il nostro comparto sta attraversando dei cambiamenti epocali – conclude Sartori – che certamente lasceranno il segno. È quindi assolutamente vitale per le nostre imprese rispondere con efficacia alle richieste di mercato evitando con cura qualsiasi scelta autolesionistica”.
Dal fronte politico arriva una presa di posizione del tutto opposta, ed Ermete Realacci (Margherita), presidente della Commissione Ambiente della Camera, ha presentato oggi una nuova interrogazione parlamentare per vietare l'uso dei trucioli nell'invecchiamento del vino anche per i vini ad Igt (indicazione geografica tipica) con l'obbligo dell'etichettatura trasparente. Nella mozione presentata si mette anche in rilievo come la Camera dei deputati, in data 26 settembre, aveva approvato ben tre mozioni sull'argomento, presentate rispettivamente da Ermete Realacci (Margherita), Marco Lion (Verdi) e Roberto Maroni (Lega Nord), nelle quali si definiva molto chiaramente di non ammettere la pratica dei trucioli nei vini Igt, Doc e Docg e di rendere obbligatoria l'etichettatura trasparente su tutti i vini commercializzati in Italia. In questa nuova interrogazione si chiede inoltre al dicastero del Ministro De Castro quando e con quali strumenti intenderà dare seguito a quanto il Parlamento ha deliberato sull'argomento. "La qualità delle produzioni è l'unica strada per il futuro del settore enologico del nostro paese", ha commentato Realacci. "Non bisogna consentire in alcun modo che attraverso maglie troppo larghe, passi la legalizzazione di pratiche come quella dei trucioli, una “taroccata” priva di senso. Un danno per i produttori seri e per i consumatori - conclude il parlamentare della Margherita - ma anche un rischio per un settore fondamentale per l'economia del nostro paese".
Sulla stessa linea anche Giusto Catania, europarlamentare di Rifondazione Comunista e componente la commissione Agricoltura del parlamento Ue: “la scelta del ministro De Castro di vietare l'invecchiamento con i trucioli esclusivamente per i vini Doc e Docg, danneggia la stragrande maggioranza della produzione vitivinicola italiana e produce una beffa nei confronti dei consumatori. In questo modo - aggiunge Catania - oltre il 70% della produzione italiana potrà essere invecchiata utilizzando vere e proprie tecniche enologiche di contraffazione. Ma la cosa più grave è che sull'etichetta non ci sarà scritto che il vino è stato invecchiato con i trucioli. Avremo così una limitata produzione di qualità che potrà competere sui mercati, e la stragrande maggioranza della produzione, tra cui anche i vini a Indicazione geografica tipica, che dovrà competere esclusivamente sui bassi costi di produzione, compromettendo anche la salute dei cittadini. Non ci sembra il modo migliore - conclude l’europarlamentare - per avviare la discussione sulla riforma dell'organizzazione comune dei mercati (OCM) del vino. I vini italiani saranno danneggiati pagando la subalternità alle logiche selvagge del mercato".
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