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DOPO 150 GIORNI, IL GOVERNO LETTA SCRICCHIOLA. UN PECCATO PER IL MONDO DEL WINE & FOOD, PERCHÉ NESSUN PREMIER PRIMA D’ORA AVEVA POSTO TANTA ATTENZIONE SULL’AGROALIMENTARE, CONSIDERATO “MOTORE DELLO SVILUPPO NAZIONALE”, ANCHE GRAZIE AD “EXPO 2015”

Sono passati poco più di 150 giorni da quel 28 aprile che, dopo settimane di discussione e confronto tra le diverse forze politiche elette in Parlamento, diede alla luce il Governo Letta, capace di unire le forze dei due partiti più importanti, Pd e Pdl, e già l’intesa pare scricchiolare. Non spetta certo a noi dare giudizi di merito, ma, da attori, seppur non protagonisti, del mondo del wine & food italiano, le premesse di questo Governo, ed il suo impegno concreto, ci sembravano interessanti. A partire proprio dal discorso oggi, in cui, chiedendo la fiducia al Senato, è tornato sull’importanza della cultura, specie di quella enogastronomica: certo, le risorse economiche stanziate, come ha fatto notare la senatrice Casaletto del Movimento 5 Stelle, non sono state all’altezza delle intenzioni, forse, ma la situazione di austerity è quella che è, e adesso non c’è che da vedere cosa, a tutto il settore, riserverà il futuro politico del Paese.

Un punto di vista, quello di Letta sul settore agroalimentare, reso pubblico già dal discorso di insediamento del premier che, dallo scranno di Montecitorio, si soffermò a lungo (e non ci ricordiamo di altri che, almeno negli ultimi venti anni, abbiano fatto altrettanto) su un settore spesso bistrattato, quello dell’agroalimentare, definito come “una straordinaria realtà motore e moltiplicatore dello sviluppo nazionale”, e considerato vero e proprio volano dell’economia nazionale. Anche in virtù dell’Expo 2015, ormai alle porte, capace di veicolare l’attenzione sul tema, in grado di “rilanciare il turismo e, soprattutto, attrarre investimenti. Rimuoviamo quegli ostacoli che fanno sì che l’Italia per molti non sia una scelta di vita. Questo significa puntare sulla cultura, motore e moltiplicatore dello sviluppo, o sulle straordinarie realtà dell’agroalimentare”.

Un’attenzione che, poche settimane fa, ha visto le prime “leve” concrete, presenti nel famoso “dl fare”, che contiene, tra l’altro “contributi a tasso agevolato per l'acquisto di macchinari, impianti e beni strumentali; introduzione di agevolazioni contributive per i lavoratori agricoli delle zone di montagna o svantaggiate; introduzione di misure di semplificazione per l'assunzione di nuovi lavoratori a tempo determinato e stagionale nelle imprese agricole”. E che l’agroalimentare, e, quindi, il vino e le tante eccellenze del Belpaese siano sempre state una priorità per Letta, lo dimostrano anche le parole spese nelle sedi internazionali, dalla sicurezza alimentare come priorità, di cui ha parlato all’ultimo vertice Onu, alla visita ad Eataly New York (negli stessi giorni), simbolo e tempio della gastronomia made in Italy in Usa.

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