C’è anche un po’ d’Africa nel futuro del vino: stretto tra l’instabilità dei Paesi del Nord del nord del Continente, e la povertà che ancora attanaglia la maggior parte della popolazione, il Continente Nero, grazie ai nuovi ricchi di Nigeria, Gabon, Ghana, Angola, Congo e Tanzania, si scopre protagonista dell’annuale “Rare South African Wine Auction” della casa d’aste Nederburg che, dal 1975, riunisce i collezionisti di vino di tutto il mondo. È stata proprio una società nigeriana, la Next Internarional, che nel Paese distribuisce decine di marchi del wine & food straniero, ad aggiudicarsi il lotto top, tre bottiglie di Cabernet Zonnebloem 1973 battute a 1.700 euro. L’asta, che ha visto i prezzi medi delle bottiglie in rialzo del 91% sul 2013, ha raccolto in tutto 280.000 sterline, con 28,7% dei lotti finiti nelle mani degli investitori africani, un record assoluto in un’asta che, storicamente, è sempre stata appannaggio quasi esclusivo dei ricchi vicini sauditi, e che conferma la crescita di un mercato finora poco considerato, ma che si scopre sempre più pronto ed assetato di grandi vini, specie di Champagne, status symbol irrinunciabile per la nuova borghesia africana, ma anche per i turisti occidentali, pronti ad invadere i resort in costruzione nei Paesi centroafricani ...
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