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DOPO LA SCARSITÀ DEL 2012, LE PIOGGE DEL 2013, E LA BORGOGNA FINISCE LE SCORTE. MA I MERCATI HANNO ANCORA “SETE” (SPECIE USA E CINA, DOVE L’EXPORT DI VINI BORGOGNONI È CRESCIUTO DEL 13 E DEL 31%), E ADESSO I PREZZI RISCHIANO DI SCHIZZARE ALLE STELLE

La Borgogna ha finito le scorte, ma i mercati hanno ancora “sete”, e adesso i prezzi rischiano di schizzare alle stelle. Ecco, in sintesi, la situazione della punta di diamante della viticoltura francese che, dopo aver scalzato Bordeaux nel cuore dei grandi collezionisti (specie di quelli asiatici), adesso deve fare i conti con l’emergenza dettata da due annate a dir poco difficili, la scarsissima 2012, e la problematica 2013 che, tra grandine e pioggia (che ha colpito soprattutto Chablis e Côte d’Or), a livello quantitativo si rivelerà una vendemmia in linea con quella precedente, ma superiore, secondo i più, dal punto di vista della qualità. Così, non resta che dar fondo alle scorte, perché in tutto il mondo i vini di Borgogna continuano a crescere: nei primi 7 mesi del 2013 l’export è cresciuto dell’1,6%, con picchi del 13% in Usa e del 31% in Cina.

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