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DOPO UNA VENDEMMIA TANTO POVERA COME QUELLA DA POCO CONCLUSA, IN FRANCIA SI ATTENDEVA UN SENSIBILE AUMENTO DEI PREZZI, ED INVECE LA CAMPAGNA 2012-2013 INIZIA CON IL CALO DEL 13% DEL PREZZO DELLO SFUSO, DI CUI LE CANTINE D’OLTRALPE SONO ANCORA PIENE

Dopo una vendemmia tanto “povera” come quella da poco conclusa in tutta Europa, era lecito aspettarsi una certa tenuta dei prezzi, specie in Paesi come la Francia, che vive di un livello qualitativo superiore a quello di qualsiasi altro produttore del mondo. E invece, non è così: la campagna 2012-2013, infatti, fa ancora i conti con gli effetti della raccolta del 2011, che in Francia toccò i 51,1 milioni di ettolitri (contro i 40,6 milioni di ettolitri di quest’anno), e quindi con gli stock ancora in cantina di cui, però, c’è necessità di “liberarsi”. A costo, pare proprio il caso di dirlo, di abbassare sensibilmente i prezzi pur di far ripartire le vendite: -13% nel caso del vino sfuso, sia rosso che bianco. Una politica senza dubbio nociva, dovuta ad un livello di stock nei magazzini decisamente superiore a quello dell’inizio della campagna 2011-202: 34,8 milioni di ettolitri, 2 in più dell’anno precedente, e sopra anche alla media degli ultimi 5 anni, specie tra i vini Igp (+1,5 milioni di ettolitri) e tra i vini sfusi (+0,7 milioni di ettolitri). Alla fine, secondo France Agri Mer le scorte della campagna 2011 dovrebbero essere sufficienti a sopperire il calo produttivo del 2012, nonostante il calo a livello europeo sia stato di ben 16 milioni di ettolitri in totale, e a subire maggiormente siano proprio i Paesi storicamente più forti, sia in temrini quantitativi che qualitativi, Francia ed Italia.

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