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DURA LA VITA DELL’ASPIRANTE MASTERS OF WINE: PER ACCEDERE AL CLUB DEI MASSIMI ESPERTI DI VINO AL MONDO FORMATI SOTTO L’EGIDA DELL’INSTITUTE OF MASTERS OF WINE CI VOGLIONO ALTI REQUISITI, ANNI DI STUDI, 10.000 STERLINE. L’ITALIA? ANCORA NON NE HA UNO

Italia
The Institute of Masters of Wine

L’Italia del vino nel mondo non ha (o quasi) rivali, per fama e qualità, celebrata, premiata, cresciuta, a livelli record, in quantità e volumi di vini esportati, a partire da un patrimonio, in patria, unico al mondo, fatto non solo di etichette e cantine, ma anche di professionalità ed esperienze, altrettanto uniche e di livello. Eppure, qualcosa ancora le manca. Anzi qualcuno: un Masters of Wine, uno dei massimi esperti di vino al mondo, formatisi da oltre 60 anni sotto l’egida dell’Institute of Masters of Wine, l’accademia londinese che, per la prima volta, ha scelto proprio l’Italia per il Simposio mondiale del vino n. 8 (a Firenze, dal 15 al 18 maggio e con un’edizione già da ricordare, per il record dei 413 partecipanti, di cui 118 Masters of Wine; www.mastersofwine.org/en/symposium-2014/programme.cfm) in collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi guidato da Piero Antinori (www.istitutograndimarchi.it). Pierpaolo Petrassi, wine buyer e capo acquisti della catena di supermercati lusso Waitrose, è un Master of Wine, ma è un cittadino inglese e di italiano ha solo le origini. E non è detto ancora, anche se di aspiranti ce ne sono, che l’Italia riesca ad averne uno. Per entrare nel loro esclusivo “club” il percorso non è facile: per accedere alle Master Class di preselezione occorre avere un titolo in campo enologico o almeno 5 anni di esperienza nel settore e ottima conoscenza della lingua inglese, requisito non sempre facile da soddisfare per gli italiani insieme alla difficile reperibilità in Italia di vini, tanti, di provenienza e fasce diverse per “studiare”. Superata la selezione si può accedere al corso per Master of Wine (3 anni di studi e circa 10.000 sterline per l’intero corso, che non tutti poi fanno), fino all’esame finale, che dura più di 3 giorni, e per superare il quale ci possono volere in media anche 3-5 anni, anche per i madrelingua.
In tanti, in Italia, ci stanno provando, da quando, nel 2012, l’Institute of Masters of Wine ha avviato, per la prima volta, una sua Master Class in Italia, alla Tenuta Tignanello in Toscana (Marchesi Antinori), sempre in collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi (che, fin dal 2009, ha avuto il merito di aver aperto la strada all’Italia, diventando partner dell’accademia londinese, prima compagine italiana ad entrarne a far parte). Tanto per farsi un’idea, a questa prima edizione della Master Class (una full immersion di 3 giorni con 8 sessioni di lavoro guidate dai Masters of Wine), i professionisti partecipanti erano 40, gli ammessi 5 e solo 4 si sono iscritti al corso vero e proprio: Roberto Anesi (sommelier e patron del wine restaurant El Pael di Canazei), Maria Gerari (export assistant Cantine Teanum di San Paolo di Civitate, Foggia), Anastasia Roncoletta (export manager Allegrini), Alessandro Torcoli (direttore Civiltà del Bere).
“Spero di farcela. Servono diversi requisiti - spiega a WineNews Alessandro Torcoli - che per un italiano non sono facili da soddisfare: prima di tutto la disponibilità di tanti vini di provenienza diversa, in particolare quei vini medi che non hanno mercato in Italia. Altro scoglio è la lingua, e la necessità di iniziare a pensare, degustare e scrivere i commenti ai vini in inglese. La parte teorica può esser fatta tradurre anche nella propria lingua, ma nessuno tra me e gli altri aspiranti Masters of Wine in Italia - siamo circa una ventina - lo fa, perché se arrivi a questo punto e vuoi essere inserito in questa community dovresti saper argomentare in lingua inglese, anche perché si tratta di un titolo da spendere soprattutto all’estero. A giugno - aggiunge Torcoli - spero di riuscire a passare l’esame per entrare nell’ultimo anno di studio, fino all’esame finale, nel 2015. Nel quale si prepara una tesi su di un argomento, da portare all’esame finale, che è molto strutturato e si può ripetere più volte, in base alle prove che si superano, dura 3 giorni e mezzo, tra degustazioni e test teorici, e ci vogliono in media 3-5 anni, anche per gli inglesi e gli americani, per passarle tutte”.
L’edizione n. 2 del corso per aspiranti Master of Wine italiani si è svolta nel 2013 al Palas Cerequio Barolo Cru Resort a La Morra in Piemonte (Michele Chiarlo), con 23 partecipanti, di cui 6 ammessi e 5 poi iscritti al corso vero e proprio: Jacopo Fanciulli (Fanciulli Food and Wine Consulting - Consulenze Enogastronomiche), Jgor Marini (Banfi export manager), Yoni Annet Westendorp (Tasca d’Almerita brand manager Europa), Lorenzo Zonin (Casa Vinicola Zonin), Gianpaolo Paglia (Poggio Argentiera). Infine, all’edizione n. 3, dal 7 al 9 marzo 2014 alla Foresteria Serego Alighieri (Masi Agricola) a Gargagnago della Valpolicella in Veneto, di 25 partecipanti, sono stati ammessi 8 candidati di cui 7 italiani - Pietro Russo (Donnafugata), Andrea Lonardi (Bertani Domains), Alberto Ugolini (Santa Margherita Winery Group), Eliza Kauce (Rovetta Ltd), Gabriele Gorelli (Brookshaw&Gorelli snc), Carlo Lorenzo Bottazzi (Monterosso Azienda Agricola), Leonardo Benucci (Overseas Corporation sa, Tokyo) e Emanuele Baldi (Prunotto) - ma, di questi, non si sa ancora chi proseguirà.

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