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E’ ANCORA MARGINALE MA CRESCE L’EXPORT DI VINO TRA ITALIA E CINA: RAGGIUNTA QUOTA 3,7 MILIONI DI EURO

Livelli marginali per il commercio alimentare dall'Italia alla Cina, anche se si intravedono buone prospettive di espansione. Questa l'analisi economica dell' export nazionale verso il grande Paese asiatico realizzata dalla Federalimentare in occasione dell'inaugurazione della fiera “Vinitaly China & Cibus 2006" che si è aperta oggi a Shanghai alla presenza del ministro Paolo De Castro. L'export 2005 dell'industria alimentare italiana verso la Cina, secondo i dati diffusi da Federalimentare, si è fermato a quota 26,7 milioni di euro. A tale quota si è affiancato un export di 4,2 milioni di prodotti agricoli freschi. L'export 2005 dell'industria alimentare ha recato un piccolo progresso sull'anno precedente (+23,2%).
In particolare, nei primi sei mesi dell'anno in corso si è distinto l'export di vini. Esso ha toccato i 3,7 milioni di euro e ha registrato la quota maggiore, ovvero il 16,9% del totale esportato dall'industria alimentare nazionale sul mercato cinese. Il vino, che rappresenta il 21% dell'export dell' industria alimentare italiana, si sta affacciando, in sostanza, solo adesso, come tutto il “food and drink” nazionale, sul mercato cinese. La Cina così, nel primo semestre 2006, è ancora al 25° posto tra gli sbocchi del vino nazionale. Ma intanto è risalita rispetto al 66° posto che copriva nel 2005. L'import alimentare dalla Cina ha raggiunto, nel 2005, il valore complessivo di 136,3 milioni di euro, con un leggero calo (-5,5%) rispetto all'anno precedente.

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