Da oggi al 7 giugno, è di scena, a Mosca e a San Pietroburgo, “Vinitaly Russia” (www.vinitaly.com). L’evento, che sarà inaugurato dal Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro, vede coinvolte oltre 100 delle migliori aziende vitivinicole italiane export-oriented.
Il vino italiano in Russia è sempre più apprezzato: nei primi due mesi 2007, l’export enologico italiano in Russia ha messo a segno un +81% in valore e quasi un +500% in quantità.
La cultura enologica italiana è promossa ormai anche in connubio con la migliore gastronomia, rappresentata in Russia da Fiere di Parma (con Cibus). Sono partner di “Vinitaly World Tour in Russia”, organizzato da VeronaFiere, il Ministero per le Politiche Agricole, Buonitalia e l’Istituto Nazionale per il Commercio con l’Estero (Ice).
Focus - Il vino italiano in Russia
Cresce mediamente del 30% annuo l’export agroalimentare italiano che, nel 2006, è ammontato a 360 milioni di euro. Prodotto di punta è il vino, con crescite record nel primo bimestre 2007 (+81% in valore, pari a 8,671 milioni di euro, contro 4,785 dei primi due mesi 2006 e quasi +500% in quantità, per un totale di 6,252 milioni di litri a gennaio-febbraio 2007 contro 1,262 dei primi 2 mesi del 2006).
L’inizio d’anno 2007 con scintille per l’export enologico italiano in Russia mette in evidenza che i produttori vitivinicoli del nostro Paese stanno sfruttando al massimo la possibilità offerta dalla chiusura delle frontiere ai vini moldavi e georgiani decretata dal Governo russo all’inizio 2006, occupando nuove importanti quote di mercato.
La Russia ha raddoppiato il consumo pro capite nel giro di 3 anni, raggiungendo 6,2 litri. Ma la crescita dei consumi può essere garantita solo con programmi culturali ed educativi.
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