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E’ LOTTA AI PIRATI WEB CHE COMMERCIANO FINTO BAROLO: IL CONSORZIO BAROLO BARBARESCO ALBA LANGHE E ROERO ANNUNCIA, DA VINITALY, UNA NUOVA AZIONE DI TUTELA DELLA DENOMINAZIONE. RIMOSSI IN UK OLTRE 40 ANNUNCI ONLINE DI FALSI KIT

Italia
Pietro Ratti, presiedente del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe Roero

E’ lotta ai pirati web che commerciano finto Barolo: il Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero annuncia, da Vinitaly, una nuova azione di tutela della denominazione: sono appena stati rimossi più di 40 annunci online di falsi kit nel Regno Unito.
L’azione ha coinvolto oltre 20 venditori diversi che proponevano in vendita sul web kit contenenti concentrato di succo d’uva, lieviti, enzimi, solfiti e altre sostanze per preparare un vino in casa spacciato per Barolo. Una truffa con la promessa di portare sulla tavola a poche decine di euro un super Barolo “fai-da-te”.
“Un’attività di controllo iniziata molti anni fa - ricorda il presidente Ratti - e continuamo a credere che sia un’azione importate da portare avanti. I costi sono molto elevati interamente a carico dei nostri associati, che sono 450: dal 2009, anno in cui abbiamo registrato i marchi Barolo e Barbaresco in tutto il mondo, il Consorzio ha investito oltre 300.000 euro”. L’attività di vigilanza è affidata allo studio di consulenza Sib, la Società Italiana Brevetti.
Già pochi mesi fa erano stati rimossi dai siti e-commerce eBay e Amazon degli annunci per la vendita dei “wine-making kit” recanti la dicitura Barolo o “Barolla”, storpiatura del nome Barolo per trarre in inganno i consumatori meno esperti. Nel 2013 i barolisti vinsero una causa in Brasile contro una multinazionale di cosmesi che produceva il profumo “Barolo Reserva Especial”, confezionato dentro a delle piccole ed eleganti barrique.
Ora la nuova azione in contemporanea da Vinitaly: il Consorzio ha anche preso i primi contatti con la Defra (Department for Environment, Food & Rural Affairs), il Dipartimento del Governo Britannico responsabile delle questioni ambientali, agricole e alimentari. La Defra, competente in materia di tutela delle produzioni Dop, potrebbe intervenire d’ufficio per contrastare la promozione e la circolazione dei kit di Barolo fasullo.
“Alla luce di questi risultati l’intenzione è di proseguire - annunciano dal Consorzio - con determinazione nelle azioni di tutela della denominazione Barolo in altri Paesi europei ed extraeuropei, in collaborazione con le istituzioni nazionali ed estere competenti per la difesa delle produzioni agroalimentari di eccellenza”.
Fiammetta Mussio

Focus - I numeri del Barolo
11 Comuni dove si produce
1.977 ettari di vigneti
13 milioni bottiglie
78% valore dell’export

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