Da ieri, con il progetto ecocompatibile "Alla ricerca del vino e dell' olio perduti" - presentato dal rettore dell'Università di Siena Piero Tosi e da Mario Schwenn dell'azienda agraria di Dievole (Castelnuovo Berardenga) - i dieci ettari di terreno di proprietà alla Certosa di Pontignano hanno una nuova “mission”. La novità è quella che vede un organismo quale l'Università operare al fianco di un privato. Ma non solo. Anche il progetto è innovativo: verranno, infatti, recuperati i vigneti, l'oliveto e i terreni destinati a colture orticole e officinali su modelli ecocompatibili, così come avveniva nel tardo Medioevo e nel Rinascimento (momenti di massimo splendore dell'attività certosina). Il progetto, elaborato dall'agronomo Valerio Zorzi, è a carico dell'azienda di Dievole che, solo per la riattivazione del vigneto, impiegherà 500.000 euro. Il contratto di affitto dei terreni è attualmente per 30 anni. Il primo vino è previsto sul mercato nel 2004-2005. Verranno prodotte 30.000 bottiglie che, insieme, a 5.000 bottiglie di olio extravergine di oliva porteranno il marchio "Cartusia Pontiniani".
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