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E' UFFICIALE: L'UNIONE EUROPEA AUTORIZZA L'USO DEI TRUCIOLI NEL VINO. MA IN ITALIA LA PRATICA SARA' CONSENTITA SOLO PER I VINI DA TAVOLA

Si conclude la delicata questione dei trucioli nel vino. La Commissione Europea ha dato il via libera oggi a Bruxelles alle regole di applicazione per permettere anche ai viticoltori europei di utilizzare - a precise condizioni - i trucioli di legno di rovere per "invecchiare" il loro vino, come già vengono comunemente usati dai produttori americani, sudafricani, sudamericani e australiani che possono esportare i loro prodotti sul mercato europeo. Precise regole di etichettatura dei vini sono inoltre previste per chi fa ricorso ai trucioli: sarà dunque obbligatorio dichiarare il loro uso nell'etichetta. L'Italia ha già indicato che consentirà questa pratica solo nei vini da tavola mentre verrà vietata per le denominazioni di origine.
Evidentemente, non è possibile “festeggiare” l’ammissione dei cosiddetti “chips” di rovere tostato, tuttavia non è altrettanto saggio affrontare la questione soltanto “ideologicamente” e senza entrare nel merito. La UE ha preso atto di una richiesta che arrivava dalle principali associazioni di categoria dei produttori di vino francesi, spagnoli e italiani, e questo è bene ricordarlo. In Italia l’uso delle barriques riguarda pochi punti percentuali dell’intera produzione e non è pensabile che le aziende interessate passino in massa ai trucioli, che notoriamente danno risultati qualitativamente scadenti.

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