E’ un mercato che, pur definito maturo, registra per il vino tassi di crescita simili a quelli dei Paesi emergenti, con incrementi mensili che, nel 2011, hanno oscillato dal 15 al 40%, e con perfomance con segno positivo anche nel primo quadrimestre 2012, che vedono l’Italia secondo Paese esportatore in Svizzera per valore (dopo la Francia) con 92,5 milioni di euro (+9,11%) e una quota di mercato del 31,4%: ecco la Svizzera, mercato che le Famiglie dell’Amarone d’Arte (i 12 produttori storici, Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi Agricola, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini e Zenato; www.amaronefamilies.it) volano a presidiare, per diffondere i valori culturali della Valpolicella attraverso la qualità del suo brand più rinomato, l’Amarone, protagonista oggi a Zurigo di un evento di degustazione e walk around tasting dedicati a stampa e trade (ristoratori, operatori alberghieri, sommeliers, liquor stores). Anche perché, scendendo nel particolare, la Svizzera, con oltre 200.000 bottiglie esportate nel 2011 e un valore che supera abbondantemente i 3 milioni di euro, rappresenta il secondo mercato di sbocco per l’Amarone di qualità, dopo il Canada (dati: Federal Office of Agriculture; Cirve; Famiglie dell’Amarone).
“Le etichette dell’Amarone di qualità delle 12 Famiglie sono presenti in Svizzera da oltre 30 anni - spiega Sandro Boscaini, presidente delle Famiglie dell’Amarone d’Arte - e occupano una posizione importante e molto rappresentativa nelle migliori carte vini della ristorazione e degli hotel e compaiono negli scaffali delle enoteche di fascia medio-alta. Un successo capillare che non deve farci abbassare la guardia. Per questo presidiamo il mercato svizzero con promozioni targetizzate, volte a sostenere innanzitutto la qualità dell’Amarone e l’eccellenza del territorio che esprime”.
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