Se il vino italiano nel mercato Uk, che è uno dei partner più importanti per il Belpaese enoico dopo Usa e Germania, cresce anche nel 2015 (nei primi 5 mesi +12% in valore, 265,27 milioni di euro, e del 5,6% in volume sul 2014, dati Wine Monitor), è merito soprattutto delle bollicine, Prosecco in testa. Ma i risultati vengono anche grazie al lavoro di produttori, Consorzi e operatori della promozione dei nostri vini, e anche ai player della distribuzione del Regno Unito. Che la rivista “Decanter” ha premiato con i suoi “Decanter Retailer Awards”: il “Supermarket of the Year” è la catena Asda, “filiale” inglese del colosso Usa Wallmart, che conta oltre 570 punti vendita, mentre il “National retailer of the year” è la storica “The Wine Society”. E tra i premiati c’è anche lo “Specialist - Italy”, che è “Vini Italiani”, wine bar & wine merchant fondato da Matteo Berlucchi e Bruno Cernecca di Londra, e “primo retailer indipendente dedicato esclusivamente ai vini italiani”, come si legge sul sito http://italianwines.com.
Ma è un mercato, quello del Regno Unito, che per quanto florido possa sembrare, ha i suoi aspetti negativi. Almeno secondo Troy Christensen, ex Ceo di Accolade Wines e attualmente chief executive di “Enotria” (www.enotria.co.uk), uno dei più importanti “grossisti” di vino in Uk, secondo cui, riporta “The Drinks Business”, è in atto una “distruzione del valore in favore dei volumi”.
E questo, spiega il manager, perché il trade utilizza soprattutto la leva del prezzo per aumentare le vendite. E come esempio, cita proprio il Prosecco: per Christensen, negli ultimi 4 anni, le bollicine italiane hanno registrato una crescita del 67% in volume, contro il 60% in valore. Un trend opposto a quello degli Stati Uniti, dove la crescita nello stesso periodo è stata del 44% in valore e del 41% in volume. Una riflessione da tenere presente in quello che, comunque, sembra rimanere un mercato solido ed affidabile per il vino italiano.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025