Grandi cambiamenti nella distribuzione della Guida Vini d’Italia del Gruppo Espresso per l’edizione 2007: dopo la presentazione - che avverrà a Firenze il 19 ottobre alla stazione Leopolda - la guida verrà offerta per due-tre settimane in allegato all’Espresso e a Repubblica (come accadrà anche per la Guida dei Ristoranti che verrà invece presentata il 5 ottobre). Rivista anche la veste grafica e il formato (un po’ più grande) che consentirà alla guida Vini d’Italia edizione 2007 di contenere 150 aziende in più recensite e circa mille vini in più commentati. Inoltre la guida partirà con le prime 10/20.000 copie tradotte in lingua inglese. E ora veniamo alle anticipazioni. Come ci ha spiegato Ernesto Gentili, al top c’è l’Alto Adige, “una regione dalla forte connotazione qualitativa: sui circa 600 vini assaggiati, il 90% di essi è stato recensito. Nonostante siano vini “tecnici”, quelli altoatesini riescono sempre a dimostrare grande carattere, specialmente i Kerner e i Riesling della valle Isarco e della Val Venosta. Abbiamo premiato il Kerner di Abbazia di Novacella di Kofererhof e di Pacherhof”. Complici annate difficili (Barolo 2002 e Barbaresco 2003) il Piemonte è risultato un po’ sottotono rispetto alla scorsa edizione della guida. “Naturalmente ci sono ancora grandi vini nelle riserve di Barolo 2000 e 2001 - dice Gentili - e alcune Barbere interessanti, sia 2003 che 2004, più le Barbere d’Asti che di Alba, e sono usciti bene anche i bianchi piemontesi”.
Nel Nord Italia rimangono stabili senza particolari avanzamenti qualitativi regioni quali il Trentino e la Lombardia “dove emergono i classici e tradizionali nomi di sempre – spiega il curatore – in annate non particolarmente favorevoli sia per l’Oltrepò Pavese che per la Franciacorta”. Di particolare pregio stilistico e caratteriale l’offerta dei vini friulani, dove riescono ad emergere sia i vitigni autoctoni sia gli internazionali (la guida dell’Espresso ha premiato il Tocai friulano di Doro Princic e la Malvasia Istriana di Zidarich). Interessanti come sempre il Vermentino dei Colli di Luni per quanto riguarda la Liguria, ma la coppia Gentili-Rizzari premia il vino dolce Sciacchetrà di Walter De Battè (insieme a soli altri quattro vini dolci premiati). Situazione pressoché invariata anche in Veneto “con le solite etichette consolidate. Bene l’Amarone – continua Gentili – ma è il Soave il vino che abbiamo premiato di più in questa regione, caratterizzato da una qualità orientata verso l’alto a prezzi molto competitivi”.
Non buone novità per l’Emilia-Romagna, una regione “un po’ ferma – aggiunge – dove il numero delle aziende interessanti è ristretto e dove al di là di qualche bel Lambrusco, anche se non si tratta di grandi vini, non offre altro, essendo ancora una regione che manca di carattere nell’espressione dei suoi vini”. Spostandoci al centro Italia, bene l’Umbria “con più aziende e vini recensiti ma senza particolari picchi qualitativi, nemmeno per il Sagrantino in un’annata, la 2003, non particolarmente favorevole”. Il Lazio è una regione che “non dimostra nessuna dinamicità – prosegue Gentili – mentre nelle Marche è sempre più protagonista il Verdicchio come nella passata edizione della guida, e con qualche buon Montepulciano in evidenza”.
La Toscana occupa più spazio dello scorso anno nella guida dell’Espresso perché “abbiamo assaggiato annate favorevoli come la 2004, ma anche lo stesso 2003 in virtù di un periodo più lungo di affinamento – spiega ancora Gentili – e il Brunello 2001, in un’annata che possiamo considerare ottima. In evidenza il Sangiovese e in primis il territorio del Chianti Classico. Abbiamo premiato la riserva del Chianti Classico di Castel in Villa, ma anche a Montepulciano abbiamo trovato vini interessanti con una solida conferma nel caso de Il Poliziano. Sulla costa, specialmente a Bolgheri, il 2003 non è stata una buona annata, specie sui vini a base Merlot e abbiamo premiato per questo soltanto il Paleo e il Sassicaia. Bene invece la Maremma con il Morellino 2004 e 2005 di buona freschezza e maturità, e benissimo gli Igt 2004, forse in una delle loro migliori annate. Nota di merito particolare per il territorio del Montecucco dove abbiamo premiato il Montecucco Sacromonte del Castello di Potentino”. Passando al Sud Italia, vediamo una situazione complessiva in cui piccoli ma costanti passi in avanti accrescono la qualità dei vini di queste regioni. In Abruzzo “il Montepulciano 2003 non era in una delle sue migliori annate – racconta il curatore – e ad emergere è come sempre l’azienda Valentini. Campania molto interessante, una regione che sa esprimere identità e carattere dal grandissimo potenziale futuro. Qui abbiamo premiato i Taurasi, ma anche i bianchi hanno raggiunto un grandissimo livello qualitativo. Bene la Basilicata dove l’Aglianico si esprime con bella personalità e in aumento le aziende produttrici. Per questa edizione della guida il giudizio sulla Puglia è molto buono. Abbiamo trovato vini dinamici e meno omologati, il che dimostra un fermento interessante che ci fa sperare per il futuro. Abbiamo poi registrato un certo risveglio della Calabria, anche se i produttori sono sempre gli stessi, buoni i Cirò e dai prezzi molto competitivi”. Infine le isole, dove il duo Gentili-Rizzari dimostra una rigorosa linea interpretativa dei vini di questi territori. “La Sardegna ha delle potenzialità molto buone sia sui vini bianchi come il Vermentino, che sui vini rossi Cannonau e Carmignano – spiega Gentili - I vini sono generalmente ben fatti e personali. Qui abbiamo premiato il Cannonau Riserva di Antichi Poderi Jerzu. In linea con la passata edizione, in Sicilia non abbiamo premiato nessun vino bianco – conclude Gentili – e abbiamo concentrato le nostre attenzioni sull’Etna e sul Nerello Mascalese, premiando l’Etna Rosso Outis di Biondi e i Cru di Nero D’Avola di Gulfi”.
Franco Pallini
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