Macché esperto o intenditore, chi viaggia attratto da manifestazioni vinicole, è a malapena un “appassionato” o un “curioso”. E spesso se ne torna a casa deluso dall’accoglienza ricevuta. Emerge dal sondaggio curato dalla Go Wine, organizzatrice della rassegna “Vinum” (fino al 1 maggio ad Alba) in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano.
Solo un quarto degli enoturisti sondati da Go Wine e Bocconi si definisce un “esperto” e la quota degli “intenditori” scende addirittura al 6%, mentre la stragrande maggioranza (70%) si autodefinisce “amante” o “curioso” e non mancano gli astemi. Abituati a viaggiare tra rassegne e cantine - l’85% degli enoturisti ha visitato almeno un’area vinicola o una cantina negli ultimi due anni, ma il 30% ha espresso una significativa “non soddisfazione” nell’accoglienza, sia nei territori sia nelle cantine.
Chi viaggia per vino lo fa quasi sempre in compagnia - gira da solo appena il 7% degli intervistati, i compagni ideali sono amici e colleghi (56%), la spesa media per un weekend si colloca tra i 155 e i 190 euro a testa, il 30% spende di più, il 20% di meno. Ma per una bottiglia di vino pregiato il 45% è disposto a spendere anche 50 euro e più.
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