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L’ANALISI

Essenziale, dinamico e con possibilità di carriera: l’export manager nel mondo del vino ai “raggi x”

L’esperto Pierluigi Catello (Michael Page): “se ne avvale l’85% delle aziende del settore”. Retribuzioni da 25.000 ad oltre 90.000 euro
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L’export manager è una figura centrale in un’azienda vitivinicola

Il mercato del vino è sempre più globale e l’approdo nei mercati principali, così come la ricerca di quelli emergenti, è fondamentale per crescere e svilupparsi di più perché il fronte interno, per alcune realtà, può avere orizzonti limitati. Non è un caso, quindi, che una tra le figure chiave nel settore vinicolo e tra le più ricercate dalle aziende negli ultimi anni è sicuramente l’export manager. Si tratta di professionisti che si dedicano all’internazionalizzazione delle aziende vinicole ed a sviluppare il brand all’estero, un lavoro fondamentale se si considera che più del 55% del fatturato che smuove l’industria vinicola italiana proviene dall’export, a dimostrazione dell’importanza di questi professionisti e la loro centralità nelle aziende.
Pierluigi Catello, manager per la divisione dedicata alla ricerca e selezione di profili commerciali per le imprese vinicole per l’azienda di reclutamento britannica Michael Page, ha realizzato delle analisi basate su un campione di 288 candidati intervistati negli ultimi quattro anni. Sull’export manager specifica che “si avvalgono di queste figure aziende che vanno dal milione di euro di fatturato fino ai 600 milioni, quindi l’85% delle aziende del settore, sul mercato c’è grande richiesta di questa tipologia di profili”. Uno scenario che porta alla contesa dei professionisti da parte delle aziende e all’intensificazione delle trattative. Eppure, per quanto riguarda le medie retributive dell’export manager, dopo un forte aumento dei salari nel periodo post pandemico, associato agli ottimi risultati raggiunti dal settore nel biennio 2021/2022, nel 2023 si è riscontrato un aumento più contenuto. Per chi volesse iniziare questa carriera può essere interessante sapere che, partendo dai più giovani, i Junior export manager con meno di 5 anni di esperienza nel ruolo, le retribuzioni partono dai 25.000/30.000 euro per figure entry level fino ad arrivare a 40.000 euro per figure di potenziale con 4-5 anni di esperienza. I professionisti con oltre 5 anni di esperienza, gli export manager, hanno delle Ral (retribuzione annuale lorda, ndr) che si attestano nella fascia che va dai 40.000 euro ai 60.000 euro. Infine i Senior export manager, professionisti con più di 10 anni di esperienza, hanno Ral che, solitamente, vanno dai 60.000 euro ai 90.000 euro. Non mancano eccezioni verso l’alto, con i candidati che hanno ottenuto risultati particolarmente importanti e che gestiscono clienti strategici, che arrivano anche a percepire Ral superiori ai 90.000 euro. Le retribuzioni di questi profili dipendono dalle dimensioni dell’azienda, dalla sua esposizione sui mercati esteri e dalla location. Oltre a questi fattori contano, naturalmente, anche i risultati che il professionista ha portato nel tempo all’azienda.
E poi ci sono i bonus, che si basano solitamente su obiettivi quantitativi e qualitativi; vengono stabiliti ad inizio anno e solitamente rientrano tra il 15% ed il 25%, a volte anche il 30%, del valore della Ral fissa anche se in alcune realtà sono pari ad una piccola percentuale del fatturato gestito o generato. Altro benefit che spesso viene erogato a queste figure è quello dell’auto aziendale ad uso promiscuo, fondamentale per raggiungere i principali aeroporti per i voli internazionali a cui si aggiunge, aspetto sempre più diffuso, quello del lavoro da remoto, strumento flessibile che permette alle aziende di attrarre candidati da tutto il territorio italiano. Solitamente gli export manager lavorano in azienda o da casa e garantiscono la loro presenza nei clienti esteri con trasferte costanti, in media 80/100 giorni l’anno. Alcune aziende, soprattutto per i mercati americani ed asiatici, i più distanti dall’Italia, si affidano a figure “Resident” che, vivendo più vicine ai mercati, hanno la possibilità di visitare con maggiore frequenza i clienti. Le figure più complesse da individuare sono solitamente quelle dei professionisti specializzati sul mercato asiatico, particolarmente complesso e con dinamiche molto diverse da quelle dell’Europa e dell’America.

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