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EUROPA - PRIMI PASSI VERSO LA RIFORMA UE DEL VINO, STESSI FONDI, NIENTE DISTILLAZIONI E PREMI PER L'ESTIRPAZIONE VOLONTARIA DEI VIGNETI. LA COMMISSARIA FISCHER BOEL: "URGENTE RIFORMA PER IL SETTORE IN UE DA ATTUARE IN UNA O DUE TAPPE"

Non un euro in più, la fine della distillazione, il divieto di zuccheraggio e il ritorno ai premi per l'estirpazione volontaria dei vigneti. Queste, in sintesi, le linee guida per la riforma del mercato del Vino in Europa, presentate oggi a Bruxelles. Scopo della riforma quello di aumentare la competitività dei produttori europei di vino, rafforzare la notorietà dei vini europei, riconquistare quote di mercato, ripristinare l'equilibrio tra offerta e domanda, ma anche semplificare le norme salvaguardando nel contempo le migliori tradizioni della viticoltura europea.
"I vini europei sono i migliori del mondo - ha detto Mariann Fischer Boel, commissaria responsabile dell'agricoltura - nonostante ciò, il settore è in preda a gravi difficoltà, come dimostra il fatto che la "distillazione del vino eccedentario, da strumento di crisi, è diventato uno strumento di gestione del mercato. C'è bisogno di una riforma urgente del mercato da attuare in una o due tappe".
La Commissione Europea ha poi preannunciato che proporrà la riforma nel prossimo mese di gennaio, per mandarla al Consiglio dei ministri prima dell'estate prossima. Al momento sono state individuate alcune grandi linee contenute in una comunicazione che servirà ad aprire il dibattito tra tutte le parti interessate.
Senza ridurre il bilancio di 1,2 miliardi di euro a favore di un settore che conta 1,3 milioni di agricoltori, Bruxelles prevede la soppressione dello strumento della distillazione. "Sono favorevole al bioetanolo - ha detto ancora la commissaria - ma mi sembra ridicolo produrlo a partire dal vino". In quest’ottica sarà ripristinato l'aiuto all'estirpazione dei vigneti per 400.000 ettari da realizzare, su base volontaria, in cinque anni.

La scheda - Questo il contenuto delle quattro opzioni per il vino approvate oggi a Bruxelles:
Estirpazione delle vigne - Il regime di estirpazione verrebbe abbinato a un premio che prevede un sistema di riduzione annuale, per incitare i produttori a richiederlo fin dal primo anno. Lo scopo è l'espianto di 400.000 ettari in 5 anni, con un contributo Ue globale di 2,4 miliardi di euro. L'espianto sarà del tutto volontario. Il regime dei diritti di impianto viene invece prorogato fino al 2013, data di scadenza definitiva.
Aboliti gli aiuti per la regolamentazione del mercato - Abolite le misure come l'aiuto per la distillazione dei sottoprodotti, l'aiuto per il magazzinaggio privato e l'aiuto per l'uso del mosto. La distillazione di crisi sarebbe abolita o sostituita da una sorta di rete di sicurezza alternativa, finanziata a partire dalla dotazione finanziaria nazionale. Al riguardo Bruxelles pensa a possibili aiuti nazionali che non richiedono il preventivo via libera di Bruxelles.
Dotazione nazionale - Verrebbe assegnata a tutti i paesi produttori per finanziare le misure che meglio si adattano alle rispettive situazioni locali. Parte dei fondi sarebbe trasferita al bilancio dello Sviluppo rurale per finanziare misure specifiche nel settore vitivinicolo, come prepensionamenti dell'entità di 18.000 euro l'anno e programmi agroambientali.
Semplificazione della politica di qualità
- Si istituisce due categorie di vino invece delle attuali tre: i vini a indicazione geografica e i vini senza indicazione geografica. Bruxelles vuole allineare la regole sulla qualità al regolamento Trip's per la proprietà intellettuale alla Wto introducendo procedure che danno maggiori poteri di intervento alla Commissione europea. Bruxelles fisserebbe un quadro legislativo per i vini a denominazione geografica in quanto il sistema attuale è inflazionato, ci sono più di 10.000 indicazioni geografiche per il vino in Europa dove il concetto di vino di qualità non è stato definito.
Etichettatura semplificata - Contrariamente al divieto oggi in vigore, potrebbe essere ammessa l'indicazione del vitigno e dell'annata anche per i vini senza indicazione geografica. La competenza di approvare le nuove pratiche enologiche sarebbe affidata alla Commissione e sarebbero riconosciute le pratiche enologiche ammesse dall'Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv).
Divieto di zuccheraggio - Sul fronte dell'arricchimento dei vini si vuole evitare l'aumento del titolo alcolometrico tramite lo zuccheraggio che è sempre più diffuso nell'Ue.

Focus
- I dati dell'Europa del vino
Negli ultimi 5 anni la produzione media europea ha raggiunto, nei 25 stati membri, 178 milioni di ettolitri per un valore di 16,1 miliardi di euro. Aumenterà di 7 milioni di hl con l'adesione di Romania e Bulgaria. Francia e Italia sono i primi produttori europei e mondiali con rispettivamente una media di 55 e 51 milioni di ettolitri per un valore di 7,7 miliardi nel caso della Francia e di 4,2 miliardi per l'Italia. Seguono Spagna, Germania (per valore del prodotto), Portogallo, Ungheria, Grecia e Austria. Più lontano ci sono Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lussemburgo e Malta.
L'Europa è il primo produttore mondiale di vino, il primo consumatore, il primo esportatore ed il principale mercato d'importazione nel mondo. Le altre opzioni sottoposte all'esame dei Ministri dell'agricoltura dell'Ue e del Parlamento europeo, ma che Bruxelles ritiene non adeguate, riguardano il mantenimento dello status quo; la piena liberalizzazione del settore e una riforma in sintonia con la revisione della Politica agricola comune (Pac) realizzata nel 2003.

Fonte: Ansa

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