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Evviva le App del vino, il web e i social, che cambiano l’approccio al mondo di Bacco. Ma al ristorante, l’80% degli appassionati vuole il sommelier tra i tavoli. A dirlo un sondaggio della rivista Usa “Wine Spectator”

Evviva le App del vino, il web e i social, che cambiano il mondo di conoscere il vino e di approcciarsi alla critica, alle recensioni e alla scelta di una bottiglia. Ma il nettari di Bacco resta, prima di tutto, condivisione reale, di persona, parlandosi faccia a faccia. Anche quando si ha bisogno di un consiglio, o di un confronto, sulla bottiglia da scegliere quando siamo al ristorante. E infatti, secondo la grande maggioranza degli appassionanti, preferisce che ci sia un sommelier disponibile quando è a cena fuori. Almeno, la pensano così le persone che hanno risposto al sondaggio in materia della rivista Usa “Wine Spectator”.
Solo il 20% di chi ha risposto, infatti, ha dichiarato di non aver bisogno di un sommelier, perchè “ho già tutte le informazioni sul vino che mi servono e non voglio che il costo del lavoro del sommelier stesso si rifletta sul mio conto”. Dall’estremo opposto, il 7% dice di avere davvero bisogno dell’aiuto di un sommelier per la scelta del vino, mentre al 44% piace il fatto che ci sia una figura dedicata, perchè “soprattutto ora che ne so di più sul vino, mi piace ancora di più parlarne e discuterne con il sommelier stesso”.
Ancora, il 29%, risponde che benchè non ne senta la necessità, “fa piacere che a volte il sommelier ci sia, perchè se non ho familiarità con i vini della carta, i consigli possono essere di grande aiuto”.

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