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EXPORT - DECRETO LEGGE ABOLISCE MARCHIO INE PER LE BOTTIGLIE ESPORTATE IN NORD AMERICA. UNA SCELTA NEL SEGNO DELLA SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA MA CHE RISCHIA DI COMPLICARE ANCORA DI PIU’ LE PROCEDURE E LA VITA DEI PRODUTTORI

Abolito il marchio Ine per le bottiglie esportate in Nord America. Un recente decreto ministeriale pone fine alla normativa che, dal 1993, prevedeva che i vini esportati in Canada e Usa fossero contrassegnati in etichetta da un apposito marchio la cui concessione veniva accordata dall’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice).

A 60 giorni dalla pubblicazione del decreto, pubblicato in Gazzetta il 14 febbraio 2006, le partite di vino inviate in Nord America non dovranno essere più contrassegnate. Una scelta nel segno della semplificazione burocratica ma che rischia di penalizzare l’export vinicolo italiano, specie per le aziende che trattano piccole partite di vino. Nel corso degli anni, infatti, attraverso una serie di accordi bilaterali, l’approvazione da parte dell’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice) in etichetta equivaleva all’approvazione della Fda, l’agenzia federale americana preposta al controllo delle bevande e degli alimenti.

La semplificazione rischia così di complicare la vita a molti dato che d’ora in poi sarà necessario rivolgersi direttamente alla Fda, o alle agenzie di servizi, per ottenere la necessaria approvazione delle etichette da esportare. In passato, le organizzazioni dei produttori si erano dichiarate a favore della riforma del marchio e delle procedure Ine, ma non alla sua definitiva cancellazione, specie in un momento in cui l’export del vino italiano verso l’America del Nord è in crescita.

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