02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
ATTUALITÀ

Export vino italiano, nel primo trimestre tra i “big” bene Veneto e Toscana, lieve calo del Piemonte

Il “borsino” regionale dei dati Istat analizzati da WineNews. Unione Italiana Vini (Uiv): +3,1% nei volumi esportati, la Francia si ferma a -0,2%

L’export dei vino italiano ha iniziato con il segno positivo il primo trimestre 2024 (1,84 miliardi di euro, +3,8% sullo stesso periodo 2023), anche se va ricordato che ad un avvio a forte velocità, a gennaio, è seguita una frenata nei due mesi successivi che non ha portato, comunque, ad un saldo negativo, ad oggi. Un dato incoraggiante, ma che è ancora prematuro da analizzare in profondità, e che riporta comunque fiducia in un settore con tante sfide da affrontare. Andando, nello specifico, e quindi al “borsino” delle singole Regioni, secondo i dati Istat analizzati da WineNews, le tre “potenze” del vino italiano, e quindi Veneto, Piemonte e Toscana, che insieme sommano il 67% dell’export del vino italiano, non sono andate a braccetto nei primi tre mesi 2024, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente: il Veneto, regione leader, è cresciuta del 5,7% in valore toccando i 663,3 milioni di euro; bene anche la Toscana (+5,1%) a 281,9 milioni di euro, mentre il Piemonte è in lieve calo (-1,9%) e si ferma a 266,2 milioni di euro.
Al quarto posto c’è il Trentino-Alto Adige che migliora leggermente il proprio dato (+0,7%) per un valore di 152,651 milioni di euro; ottima la performance dell’Emilia-Romagna che fa un balzo a doppia cifra (+10,8%) che la proietta a 111 milioni di euro di esportazioni, mentre è iniziato male il 2024 per la Lombardia (-10,2%) che scende ad una cifra di poco superiore ai 69 milioni di euro. L’Abruzzo supera i 59 milioni di euro in valore (+1,4%), con la Puglia che rimane pressoché stabile (-0,2%) a 53,8 milioni di euro. Segno negativo che ritorna in Friuli-Venezia Giulia (-4% a 46,4 milioni di euro di export), e che non risparmia nemmeno la Sicilia (-6,8%) che mostra un valore dell’export trimestrale di 36,3 milioni di euro. Si risale, leggermente, nel Lazio (+1% a 20,8 milioni di euro), ma sia nelle Marche (-6,3%, 15,1 milioni di euro) che in Campania (-7,7%, 12,2 milioni di euro) si ritorna in territorio negativo; stessa cosa in Umbria (-14,6%, poco sotto i 7 milioni di euro il valore dell’export). Positiva la Sardegna (+2,4%, 6,3 milioni di euro), e ottima performance del Molise (+43,7%, 3,1 milioni di euro), che ha nel mirino la Liguria, in netto calo (-57,1%, 3,2 milioni di euro). In ribasso anche la Calabria (-13,9%, 1,4 milioni di euro), mentre, nonostante la modesta rilevanza sul mercato del vino, spicca il dato della Valle d’Aosta (+87,9% a 621.000 euro di export), con la Basilicata che va, invece, in doppia cifra negativa (-34%, 557.000 euro).
Nonostante luci e ombre, dunque, come detto, chiude con saldo positivo l’export di vino italiano nel primo trimestre di quest’anno, in controtendenza rispetto alla generale dinamica negativa del made in Italy rilevata dall’Istat. Il saldo tendenziale, fa notare anche l’Unione Italiana Vini (Uiv), indica un +3,1% nei volumi esportati (+3,9% i valori, a 1,84 miliardi di euro) dalle imprese enologiche del Belpaese, a fronte dei competitor francesi che si fermano a -0,2%. Ma, secondo le elaborazioni Uiv su base Istat, il quadro del mercato presenta ancora aree di incertezza. Se è vero che tutte le tipologie segnano saldi valoriali positivi, con gli spumanti a +7,3% da gennaio, i fermi imbottigliati a +2,7% e i frizzanti a +12,2%, i prezzi medi (ad eccezione di sfusi e mosti) perdono comunque smalto, segno che il mercato non è disposto a pagare di più per compensare un’ultima annata decisamente leggera sul piano produttivo. Tra le note positive, in questo ping-pong di luci e ombre, c’è il ritorno al segno positivo per i rossi Dop imbottigliati (+2,8% valore, a 459 milioni di euro), l’incremento in doppia cifra dei bianchi Igp (+12,7%), e la corsa di Prosecco (+7,8%) e Asti Docg (+7,5%) tra gli spumanti. “Il contesto congiunturale impone ancora la massima attenzione - ha detto il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi - riteniamo che in questa fase molto fluida sia di particolare importanza per le imprese continuare a monitorare i mercati, ma anche vigilare sui listini, perché l’obiettivo di lungo periodo resta quello di migliorare il posizionamento del vino made in Italy. Contestualmente, Uiv è convinta che anche in fasi complicate come questa sia necessario non abbandonare la strada degli investimenti strategici in promozione, innovazione e ristrutturazione dei vigneti”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli